28 Maggio 2006

ASCENSIONE DEL SIGNORE (ANNO B)

Marco 16,15-20

In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e 15 disse loro: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. 16 Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. 17 E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, 18 prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno".

19 Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.

20 Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l’accompagnavano.

1) Gesù disse loro: "Andate in tutto il mondo a predicare il vangelo ad ogni creatura": il testo greco non usa l’imperativo per il primo verbo (lett. andando), per cui l’accento è posto su quel predicate (o proclamate). La proclamazione dell’evangelo, da Giovanni Battista (cfr. Mc 1,4: si presentò Giovanni a battezzare… predicando un battesimo di conversione) a Gesù (Mc 1,39: e andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe), arriva fino ai discepoli, che da Lui sono incaricati di questo compito specifico: prima è necessario che il vangelo sia proclamato a tutte le genti (Mc 13,10).

2) Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato: si tratta di accogliere il dono. Come la pioggia caduta irriga la terra, così la Parola proclamata non ritornerà a Dio senza aver compiuto ciò per cui Egli l’ha mandata (cfr. Is 55,10-11).

3) E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: la cacciata dei demoni è un’opera di Gesù, che egli trasmette ai suoi (cfr. Mt 10,1: chiamati a se i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi); le lingue nuove sono il primo frutto della Pentecoste (erano stupefatti… e dicevano: "Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei e com’è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa?"At 2,7-8); prendere in mano i serpenti senza averne alcun danno è un segno di signoria sulle potenze del male (cfr. At 28,2: mentre Paolo raccoglieva un fascio di sarmenti e lo buttava sul fuoco, una vipera… lo morse a una mano,… ma egli non ne patì alcun male); stendere le mani sui malati è ancora una delle opere di Gesù, affidate ai suoi discepoli (cfr. At 3,7: Pietro, preso lo storpio per la mano destra lo sollevò,… e balzato in piedi camminava).

4) Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio: con questo parlare famigliare Gesù si congeda dai suoi e siede alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze (cfr 1Pt 3,22).

5) Essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro: il testo riprende il verbo predicare che abbiamo trovato all’inizio. Il Signore ormai è salito al cielo, ma non abbandona i suoi, anzi continua ad operare insieme con loro e a confermare la Parola, facendo ad essa seguire dei segni efficaci della sua potenza con l’azione perenne dello Spirito Santo.

 

Atti 1,1-11

1 Nel mio primo libro ho già trattato, o Teòfilo, di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio 2 fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo.

3 Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. 4 Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre "quella, disse, che voi avete udito da me: 5 Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni".

6 Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: "Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?". 7 Ma egli rispose: "Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, 8 ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra".

9 Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. 10 E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n’andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: 11 "Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo".

1) Come all’inizio del suo vangelo, anche qui Luca premette al racconto degli Atti un breve prologo, per riassumere l’opera da lui compilata e rievoca la dedica allo stesso Teofilo ("amico di Dio"), a cui già si era rivolto (cfr Lc 1,4).

2) Ho già trattato,…di tutto ciò che Gesù fece,… fino al giorno in cui… fu assunto in cielo: il vangelo secondo Luca termina con l’Ascensione di Gesù (Lc 24,50) e il libro degli Atti inizia con lo stesso avvenimento.

3) Egli si mostrò… con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni: le molte prove sono i fatti semplici e concreti, come il mangiare insieme o il farsi toccare, con i quali Gesù dimostra ai suoi discepoli la realtà della sua resurrezione.

4) E parlando del regno di Dio: l’oggetto primario della predicazione di Gesù è il regno del Padre e tale rimarrà anche nella predicazione della Chiesa (cfr. la predicazione di Paolo alla fine del libro degli Atti al c. 28,31).

5) Mentre si trovava a tavola con essi: il verbo greco (synalìzomai) è usato solo qui e indica il ‘condividere il sale’, quindi il mangiare insieme.

6) Ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme: è Gerusalemme, nel cuore della Giudea, il luogo dal quale si irradia la salvezza (cfr Gv 4,21: la salvezza viene dai Giudei) e la missione della Chiesa nel mondo intero, dopo la Pentecoste.

7) ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre: è la grande effusione dello Spirito Santo, promessa per mezzo dei Profeti (cfr. Is 44,3: Spanderò il mio spirito sulla tua discendenza, la mia benedizione sui tuoi posteri e Gioele 2,28: Dopo questo io effonderò il mio Spirito su ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie).

8) Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo: il Battista aveva già precisato la differenza tra il suo battesimo e quello di Gesù (Lc 3,16) nello Spirito Santo e nella grazia dei suoi doni.

9) Gli domandarono: "E’ questo il tempo in cui ricostituirai il regno d’Israele?": gli apostoli credevano che per il pieno adempimento delle Scritture dovesse ristabilirsi la sovranità di Israele su tutti i popoli; i profeti avevano infatti accostato l’effusione dello Spirito alla restaurazione del regno di Davide (cfr. Is 11,12; Os 3,4). Anche i discepoli di Emmaus avevano manifestato la loro delusione in proposito (Lc 24,21).

10) Non spetta a voi conoscere i tempi: Gesù risponde ricordando che non è dell’uomo conoscere ciò che supera la sua capacità e che Dio solo è l’autore della salvezza; agli apostoli è chiesta la fedeltà alla loro missione.

11) Mi sarete testimoni a Gerusalemme… fino agli estremi confini della terra: la missione apostolica, fondata sulla testimonianza resa al vangelo, riservata prima ad Israele (Mt 10,5), deve dilatarsi ora a tutta la terra.

12) Fu elevato in alto sotto i loro occhi: Gesù ritorna nel seno del Padre, nella potenza della sua divinità, avvolto nella nube,che ancora una volta indica la presenza della maestà e della gloria di Dio.

13) Uomini di Galilea…: tranne Giuda Iscariota, gli apostoli erano della Galilea; a loro gli angeli, annunciatori della gioia della resurrezione, parlano della parusia del Signore, del suo ritorno che, così come l’hanno visto salire al cielo, sarà nel suo Corpo glorioso e nella maestà della sua potenza.

 

Efesini 4,1-13

1 Fratelli, vi esorto io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, 2 con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, 3 cercando di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.

4 Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; 5 un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. 6 Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti.

7 A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. 8 Per questo sta scritto: "Ascendendo in cielo ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini".

9 Ma che significa la parola "ascese", se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? 10 Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose.

11 È lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, 12 per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, 13 finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo.

1) Vi esorto dunque io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto: ognuno ha il proprio posto nella vigna del Signore e ognuno è chiamato a portare frutto rimanendo in Lui: Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla (Gv 15,5).

2) Con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore: questi sono i frutti dello Spirito (cfr. Gal 5,22: Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé) ed è da questo che si riconoscono i figli di Dio (cfr. 1Gv 4,13: Da questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha fatto dono del suo Spirito).

3) Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati… un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti: l’unità dei discepoli nasce dal loro battesimo, che li ha resi figli dell’unico Dio, il Padre di Gesù Cristo; cfr. Col 3,15: E la Pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo.

4) Ascendendo in cielo,… ma che significa la parola "ascese"?: Gesù è disceso sulla terra per la salvezza del gregge ed è disceso agli inferi prima di risalire e ascendere al Padre (cfr. 1Pt 3,19 E in spirito andò ad annunziare la salvezza anche agli spiriti che attendevano in prigione).

5) ha stabilito alcuni come apostoli… per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero: il fine dei diversi doni e ministeri è quello di aiutare ognuno a compiere il proprio servizio nell’unico corpo.

6) Al fine di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio: l’unità tra i discepoli si raggiunge attraverso il cammino di ciascuno e di tutti verso la pienezza delle fede e della conoscenza di Cristo.

 

SPIGOLATURE ANTROPOLOGICHE

"Uomini di Galilea perché state a guardare il cielo?" È pericoloso soffermarsi a "guardare il cielo" perché così facendo si rischia di rimanere prigionieri di dei che, pur essendo prodotti dall’uomo, sembrano abitare le regioni celesti e dal "cielo", loro dimora, si impongono come difensori del bene, essendo in realtà garanti di ben più terrene gerarchie; il viaggio della vita invece attinge la sua verità quando non è tanto un "guardare al cielo", ma è un" oltrepassare i cieli", un oltrepassare che conduce inaspettatamente non in alto, ma in basso, nel travaglio della storia degli uomini ed entro il cuore di ciascuno. Per la sapienza ebraico-cristiana infatti tu devi cercare solo ciò che "non è troppo alto per te, né troppo lontano da te", ma è una" parola molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica". Vi è cioè dentro ognuno una "parola" che va ascoltata e compresa, vi sono "segni" nella storia che vanno interpretati per potere orientare nella libertà e nella pace le nostre azioni. È lì che lo sguardo deve essere rivolto.

Va detto tuttavia con franchezza che una tale "conversione dello sguardo" dal "cielo" all’uomo, per essere vera e garantita contro le vie di alienazione che anche così potrebbero riproporsi, non può fermarsi ad un uomo immaginario, che potrebbe diventare un nuovo "cielo", ma deve saper guardare all’uomo ferito presente in noi e negli altri, cogliendone il "mistero". Il "mistero" poi non è un fatto a noi ignoto , ma è un evento che tutti possono conoscere: è l’evento dell’"innalzamento del povero" . È questo un evento sorprendente e scandaloso: infatti ascende, "bucando i cieli", solo colui che "è disceso nelle parti inferiori della terra" e che dovrebbe rimanervi secondo la logica delle cose ed anche secondo "giustizia". Invece solo il reo, solo il povero che vi è in ognuno di noi, è colui che sale. Così le nostre rigide divisioni cadono e si ha un capovolgimento delle sorti.

Solo l’innalzarsi di chi non ha dignità può manifestare veramente ciò che la dignità è: non possesso, ma stato filiale, dono, scoperta di essere amati al di là di ogni merito. Viceversa solo chi ha così scoperto la sua condizione filiale, può "conoscere" più profondamente la sua condizione d’esilio nella storia e tuttavia rimanervi con amore e speranza. Per questa sua povertà visitata, nonostante la sua debolezza, diviene portatore presso tutti gli uomini di una buona notizia, confermata dai segni che in lui si compiono. Infatti la malattia, i demoni del cuore, i veleni, le differenze delle lingue e delle culture perdono nel mistero della povertà visitata il loro pungiglione, cioè la loro capacità di uccider il cuore, di colpire la pace, di raffreddare l’amore.

 

 

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