sposalizio della vergineLe scriviamo come coppia. Viviamo insieme da cinque anni. Siamo cristiani cattolici ma non ci siamo sposati. Siamo ormai sulla trentina. Ogni tanto ci diciamo che vogliamo celebrare il sacramento, ma poi, o l’uno o l’altra ci ritiriamo da questo pensiero. Perché? Per paura. Venismo entrambi da una famiglia difficile. I nostri genitori si sono separati, i miei quando avevo tredici anni, e quelli di lei quando ne aveva diciassette. Siamo figli unici, e veniamo da una grande sofferenza per le vicende famigliari, al punto che i nostri genitori li frequentiamo poco. Forse ci siamo incontrati anche per aver avuto la stessa storia di fatica e di dolore. Non riusciamo a lasciare le nostre paure per mettere tutto nelle mani di Dio. Oltre che scriverle, possiamo chiederle di parlare?

Pubblico un messaggio tanto delicato perché forse altri si troveranno nelle stesse vicende e nella stessa fatica. Vi dico subito che non solo capisco i motivo di questa esitazione e di questo non riuscire a decidere. Aggiungo anche il pensiero che il Signore non vi ha certamente lasciati soli in tutto questo tempo. Il vostro volervi bene vi ha consentito certamente di crescere nella profondità del vostro amore e certamente oggi siete in grado di considerare sia il passato sia la prospettiva futura con quella maturità che proprio le esperienze di dolore spesso promuovono. Adesso forse siete veramente pronti a scoprire il bellissimo regalo che avete ricevuto. E il regalo siete voi: l’uno per l’altra! Avete dovuto attraversare una valle difficile della vita, ma il Signore ha voluto che nella condivisione della pena poteste trovare la preziosità della vostra comunione. Abbiamo tutti un po’ perso la cognizione della grazia. Del dono di Dio. Tutto è grazia. Tutto è dono. E il dono risplende ancora di più quando nasce nel travaglio della prova. Dice il Vangelo secondo Giovanni: “La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta”. Il vostro matrimonio sarà la grande festa del vostro amore. E sarà quindi la grande festa dell’amore di Dio per voi e della bellezza del suo regalo a voi. Sarà la festa che porterà il Signore nell’intimo della vostra vita, che proprio per la sua presenza tra voi e con voi potrà vivere nella pienezza della pace. Un testo sapienziale dice che “una corda a tre capi non si spezza facilmente”. Siete stati due e adesso potete diventare tre con il Signore. Il vostro legame sarà ricco e profondo. E pieno di benedizioni. Non penso abbiate bisogno di altre mie chiacchiere. Ma se volete venirmi a trovare ne sono contentissimo. Dio vi benedica. E voi beneditemi.

Giovanni della Dozza.

Domenica 5 maggio 2013.