sposi-anzianiQuando due persone sposate capiscono di non avere più niente in comune tra loro, non è più di pace e non è più saggio dividersi? E’ quello che mio marito mi sta dicendo. E anche i nostri due figli, di quattordici e sedici anni, stanchi dei nostri continui litigi, ci dicono che è meglio mettere fine a questa gestione troppo faticosa anche per loro. Le scrivo don Giovanni per la stima che ho verso di lei, ma devo anche dirle che io e mio marito non siamo credenti. I ragazzi invece hanno sempre frequentato la scoutismo e questo li ha indotti a praticare la fede cristiana. Forse anche per stanchezza, mi sento adesso tentata di accettare la fine della nostra vita coniugale, anche se mi sento preoccupata per i nostri figli. Penso che lei incontri spesso situazioni come la nostra. Può darmi un consiglio. Noi abitiamo a Milano, ma la domenica compero il Carlino nell’edizione bolognese per leggere la sua rubrica. La saluto cordialmente.

Cara Signora, è vero che molto spesso, troppo spesso, mi trovo coinvolto in queste vicende delicate e dolorose.  Sento particolarmente impegnativo dare una risposta a chi come lei e suo marito si ritengono non credenti. Sono però convinto che quando noi cristiani non riduciamo il Vangelo di Gesù ad un codice di leggi e quando ci ricordiamo che per la nostra fede Dio si è fatto uomo nella Persona di Gesù di Nazaret, riusciamo talvolta a proporre e a comunicare qualche dono prezioso proprio per questa “umanità di Dio” che è la fonte e il cuore della fede cristiana. Credo dunque di poterle dire che l’esperienza dell’amore è sempre molto delicata ed esposta. E se grande è la scommessa d’amore che abbiamo fatto nella nostra vita, può accadere che ancora più drammatico possa essere talvolta il suo cammino. Nella vicenda umana e cristiana della mia vita di prete conosco e vivo anche difficoltà profonde nella relazione con altre persone. Ma questo mi accade soprattutto con le persone più importanti della mia vita. Un grande amore non sempre è un facile amore. Forse l’amore tra lei e suo marito non è alla fine, ma, al contrario, forse esige vie più profonde e più radicali. E poi ci sono i vostri figli! Conosco non poche persone che per i loro figli non si sono separate, vivono da separati in casa, e anche con questo travaglio portano doni preziosi ai loro figli, che alla fine diventano i primi  alleati della comunione nuziale dei loro genitori. Certo, ogni vicenda ha il suo particolare volto. Ma le sue parole mi portano a darle questa risposta, insieme all’assicurazione che oggi vi ricorderò con molto affetto e con la mia povera preghiera. Buona Domenica.

Giovanni della Dozza.

Nota: Pubblicato su “Il resto del Carlino – Bologna” di domenica 26 Giugno 2016 nella rubrica “Cose di Questo mondo”.