Questa mattina ti ho visto alla questua di Padre Marella, ma non sono venuta a salutarti perché ti avrei sgridato. Tutte queste ore fermo su una seggiolina non è certo la cosa migliore per te….

Cara amica, ricevo all’ultimo momento il tuo “amichevole” messaggio. Ma non sarà come dici, e nessun dottore mi sgriderà. Mi hanno proibito almeno per ora di andare a sciare, ma all’angolo di via Orefici è improbabile cadere. Ti ringrazio per l’affettuosa sgridatina, e ne approfitto per dirti la mia contentezza. Da quasi due anni non ci andavo. Ho chiesto a Padre Gabriele di poter riprendere qualche volta e lui come sempre è stato molto accogliente.
Altre volte mi sono sentito “usurpatore” di un posto e di un gesto che appartengono a cristiani ben diversi da me. Ma oggi ho vissuto quel tempo come un gran regalo. Ho rivisto persone carissime, e anche un amico che tra l’altro mi ha suggerito di scrivere sul Carlino e di citarlo come personaggio tipico e interessante di questa vicenda. Non l’avrei fatto se tu non mi avessi scritto, e se non fossero state ore di gioia speciale.
Questa mattina avevo fatto un po’ di preghiera su un tratto della Lettera agli Ebrei dove si dice di come Gesù sia venuto in mezzo a noi a condividere tutta la nostra povera vita, non risparmiandosi nessuna sofferenza. Fino alla morte! E di questo, Gesù è contento, al punto che ha voluto ricordare Parole della Bibbia che Lui fa sue dicendo con gioia a suo Padre: “annuncerò il tuo nome ai miei fratelli”. Noi siamo suoi fratelli! E dice anche: “Eccomi, io e i figli Che Dio mi ha dato”. Lui ci vede e ci ama come i figli che il Padre gli ha affidato.
Questa mattina mi sono accorto che questo era lo “sguardo” con il quale vedevo le persone lì intorno. Mi sono commosso nel pensare che così Gesù ci stava guardando e così ci vedeva: suoi fratelli e suoi figli! Io molte volte, quasi sempre, mi dimentico di Lui e vedo tutti e tutto con il mio sguardo debole e distorto. Questa mattina mi ha regalato per un po’ di tempo di guardare tutti come miei fratelli e miei figli. E mi sembrava che anche gli altri mi guardassero e mi vedessero come loro fratello e loro figlio. Era bello accorgersi che tutto questo avveniva perché anche Lui stava con noi, nel cuore della vecchia Bologna, all’angolo di Padre Marella. E adesso vengo a sapere che lì vicino c’eri anche tu! Buona Domenica a te, amica cara. E a tutti.

Giovanni della Dozza.

Domenica 22 Aprile 2012