Caro don Giovanni, oltre che leggere il suo intervento domenicale sul Carlino, da qualche mese seguo anche il suo commento quotidiano della bibbia. Sono contenta di questo aiuto che ogni mattina presto trovo sul mio computer. La mia difficoltà resta invece l’antico testamento. Lì spesso, anche a Messa, sono vicina a scandalizzarmi per certe cose che si dicono. Però sono sicura che è una mancanza mia. Mi può dare un consiglio? Grazie e la saluto con riconoscenza. (messaggio firmato)

Sì, Signora, le do un consiglio che spero possa gettare una luce serena su tutto quello che lei ascolta dalla Parola di Dio. E’ un’indicazione molto modesta, ma le sue parole mi hanno portato a tempi ormai lontani, quando anch’io mi trovavo in difficoltà, e per me la cosa era ancora più delicata perchè anche gli studi che facevo non mi davano risposte soddisfacenti.

Un primo passo, un primo sentiero di luce l’ho ricevuto dai commenti biblici che al sabato ascoltavo all’Abbazia di Monteveglio nelle liturgie tenute dalla comunità di don Giuseppe Dossetti. E il regalo grande è stato il suggerimento di far passare ogni parola della Scrittura attraverso la Persona di Gesù, la sua opera di salvezza, e il suo insegnamento.

Lui è il nostro Salvatore che prende su di sè tutto il nostro male e ce ne libera offrendo per noi la sua vita. Allora ho cominciato a vedere che tutto quello che nell’Antico Testamento mi sembrava difficile da accogliere, si illuminava attraverso il Vangelo del Signore. E le faccio un piccolo esempio che mi è suggerito da un testo biblico che sto ascoltando per prepararmi alla celebrazione della prossima domenica, quando lei, forse, leggerà queste righe.

In questa Domenica si proclama un brano dal Libro dell’Esodo, dove Dio rivolge a Mosè queste parole: “Ho osservato questo popolo e ho visto che è un popolo dalla dura cervìce. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li distrugga…”. Il nostro incontro con Gesù e la nostra fede in Lui ci fanno sapere che Egli “è venuto nel mondo per salvare i peccatori…”, come oggi ascoltiamo anche dall’Apostolo Paolo. E come ci salva Gesù? Prendendo su di Sè ogni nostro male, e tutte le conseguenze del male che combiniamo.

E dunque quell’ira che si sarebbe accesa contro di noi, Gesù la prende su di Sè. Da un’altra Lettera di Paolo vengo a sapere che Dio vuole che in questo modo tutta l’umanità sia salvata. Il nome “Gesù” è ebraico, è composto da due termini che vogliono dire “Dio salva”. Le ultime parole del testo dell’Esodo che oggi ascoltiamo nelle nostre chiese dice che “il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo”.

Si pensa a un Dio sempre fisso, immobile. E’ bello venire a sapere di questo Dio che si pente. E’ bello pensare che Gesù, il Figlio di Dio, sia anche il “pentimento” di Dio. Sia un Dio che dicendo quello che per sempre è male e per sempre è bene, ascolti la nostra preghiera e ci liberi da ogni Male. Così, oggi, abbiamo fatto un piccolo catechismo come quando eravamo piccoli. Buona Domenica. d.Giovanni.