1 Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo.
2 Sei stato buono, Signore, con la tua terra,
hai ristabilito la sorte di Giacobbe.
3 Hai perdonato la colpa del tuo popolo,
hai coperto ogni loro peccato.
4 Hai posto fine a tutta la tua collera,
ti sei distolto dalla tua ira ardente.
5 Ritorna a noi, Dio nostra salvezza,
e placa il tuo sdegno verso di noi.
6 Forse per sempre sarai adirato con noi,
di generazione in generazione riverserai la tua ira?
7 Non tornerai tu a ridarci la vita,
perché in te gioisca il tuo popolo?
8 Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.
9 Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi ritorna a lui con fiducia.
10 Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
11 Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
12 Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
13 Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
14 giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
Il cammino nella fede e nella Parola di Dio è sempre e sempre di più esperienza della misericordia divina. Al punto che sempre più sembra che “il giusto” non sia tanto una persona che non commette peccati, quanto piuttosto ogni persona che vivendo immersa nella Parola, sperimenta in termini crescenti sia il suo bisogno di essere salvata, sia la potenza della misericordia del Signore. I vers.2-4 del nostro Salmo sono la memoria profonda di una storia che in termini crescenti ha incontrato e vissuto tutto ciò. Ed è vicenda che, riguardando il cammino e la sorte dell’intero Popolo, coinvolge profondamente l’esperienza di ciascuno: “Hai perdonato la colpa del tuo popolo, hai coperto ogni loro peccato”(ver.3). Qui noi ci incontriamo con un problema che è tipico della nostra cultura razionalista che tende a tutto collocare sopra e fuori dalla storia. Invece è nella storia, e solo “nella” storia, che noi incontriamo il mistero della Parola di Dio, sperimentiamo la nostra fragilità e la nostra infedeltà ad essa, e siamo visitati da una potenza di amore e di perdono che ci rinnova, ci rigenera e ci restituisce a quella speranza che altrimenti avremmo irrimediabilmente perso.
Ed è questa memoria della storia della salvezza, storia di tutto il Popolo, ma assolutamente storia di ognuno, che ci pone ogni giorno nella necessità e nella possibilità di dire: “Ritorna a noi, Dio nostra salvezza, e placa il tuo sdegno verso di noi …Forse per sempre sarai adirato con noi ….Non tornerai tu a ridarci la vita, perché in te gioisca il tuo popolo? …Mostraci, Signore la tua misericordia e donaci la tua salvezza.”(vers.5-8). E’ sbagliato adirarsi o magari annoiarsi perché continuiamo a sperimentare la nostra debolezza, e magari sempre negli stessi modi. Se mai dobbiamo meravigliarci e commuoverci per la paziente misericordia del Signore. Se mai, proprio l’esperienza quotidiana del dono della Parola di Dio accentua in modo crescente sia la nostra consapevolezza del bisogno di essere perdonati e salvati, sia la potenza sorprendente e commovente della misericordia divina che in termini sempre più profondi ci rivela l’amore del Signore.
Così, se nella prima parte, ai vers.2-4, hanno prevalso i verbi “al passato”, per ricordare la storia della salvezza, e se nella seconda, ai vers.5-8, abbiamo celebrato un presente bisognoso di salvezza e di perdono, nell’ultima parte del nostro Salmo intervengono i verbi al futuro che cantano la meraviglia della potenza divina e la storia nuova che ancora una volta sorgerà, fiorirà e si dilaterà. Siccome nell’azione divina descritta al ver.11, per noi l’amore e la verità si sono incontrati e la giustizia e la pace si sono baciate – qui i verbi non sono, mi sembra, al futuro come propone la traduzione italiana – allora “verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo”. E così, ancora, nello stesso tono,i vers.13-14.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
I versetti finali contengono una bella rappresentazione poetica: le qualità divine sono personificate, quali personaggi celesti attorno a Dio. La sua Gloria si manifesta, Amore e Verità si incontrano (a garantirci il suo amore fedele), Giustizia e Pace si abbracciano, Salvezza esprime l’azione divina… Giustizia si affaccia e apre la strada al Signore stesso: “Il Signore – dice un commento -, la cui Gloria dimora nel tempio, continua a camminare nella storia”. – Due bei versetti li abbiamo dentro di noi, ripetuti tante volte perché usati nella liturgia: “Mostraci, Signore, la tua misericordia / e donaci la tua salvezza”(v.8).
Sal 84
versetto 11 – giustizia e pace si baceranno
Is 32,17 effetto della giustizia sarà la pace, frutto del diritto una perenne sicurezza.
Il mio popolo abiterà in una dimora di pace.
versetto 12 – Quando il Signore elargisce il suo bene, le cose meravigliose sono due:
da una parte c’è il dono che proviene dal Cielo, dall’altra c’è la nostra terra,di per sè sterile e deserta,che produce frutto. E’ quello che il Signore ci dice anche nella parabola del seminatore.
“Misericordia e verità si incontreranno”
Dio ha voluto che la misericordia e la verità si incontrassero: la verità senza la misericordia non è divina, è una verità parziale. E’ un insegnamento anche per noi perchè ci guardiamo da affermazioni di verità fuori dalla misericordia.