1 Al maestro del coro. Su «I torchi». Salmo. Di Davide.
2 O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza,
3 con la bocca di bambini e di lattanti:
hai posto una difesa contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.
4 Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
5 che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?
6 Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
7 Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi:
8 tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
9 gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.
10 O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
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Nella struttura del Libro dei Salmi, il Salmo 8 rappresenta, dopo i Salmi sui “nemici”, il grande riposo e il grande respiro della speranza. Al ver.3 questi “avversari..nemici e ribelli” ricompaiono, ma totalmente vinti dalla potente magnificanza del creato e dalla signorìa che sul creato Dio ha dato all’uomo, creatura che abbiamo visto così piccola e fragile nei Salmi precedenti, e tuttavia misteriosamente eletta da Dio in quella signorìa che in Gesù pienamente contempliamo.
Tutta la terra, tutto il creato, riflettono la magnificenza di Dio. E sono dei bambini molto piccoli, “bambini e lattanti”, a cantare e proclamare tale magnificenza divina, come accadrà all’ingresso di Gesù in Gerusalemme e nel suo tempio, Parola che possiamo ascoltare in Matteo 21,14-16. Ed è proprio questo, come ci dice il ver.3, a “ridurre al silenzio nemici e ribelli”. Questa lode di Dio celebrata dai piccoli esalta la creatura umana, così piccola e fragile, ma così potente per l’elezione d’amore che Dio le riserva. La vera potenza dell’uomo è questa! Non una potenza “sua”, come potrebbe essere quella delle altre creature, ma la potenza che le viene attribuita dall’elezione d’amore da parte di Dio.
Infatti, dicono i vers.4-5, “che cosa è mai l’uomo perchè di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perchè te ne curi?”, chi è mai questa fragile creatura? La “lettura cristiana” del Salmo porta a pienezza tale domanda che in Gesù Cristo ha la pienezza della risposta! “Davvero l’hai fatto poco meno di un dio”, ascoltiamo al ver.6, “di gloria e onore l’hai coronato”: rallegriamoci con la Parola che ci viene regalata da Ebrei 2,5-9 che vede “Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perchè per la grazia di Dio Egli provasse la morte a vantaggio di tutti”. Possiamo oggi riflettere con attenzione a quanto sia vana la “potenza” dell’uomo anche sulla natura, potenza così esposta a provocare danni, violenze e catastrofi; e quanto sia vera e buona la potenza nuova che Gesù annuncia e dona nel mistero del suo sacrificio d’amore. Un potere che non deve essere “rubato” a Dio come nell’antica tentazione di Adamo di Genesi 3, ma è tutto donato da Dio all’uomo: “Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi”(ver.7). Ma in questa condizione è posta l’umanità dei piccoli e dei poveri, rappresentata dai bambini. Dal bambino che in questi giorni è morto di freddo a Bologna, dove per lui non c’era rifugio, come abbiamo da poco celebrato del Bambino Gesù.
Il ver.10 riprende con le stesse parole l’affermazione del ver.2 che diceva “quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra”: ed è in Dio che si fa piccolo in Gesù che l’umanità ora può cantare la magnificenza di Dio. E’ il nome di Gesù il mirabile nome di Dio su tutta la terra.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“Cosa è mai l’uomo?”: ecco l’interrogativo cui gli uomini, e ogni uomo, cercano di dare risposta. Tra la totale fragilità e l’eccelsa dignità: “L’hai fatto poco meno di un dio”(v.6).
Un commento vede la risposta alla domanda nella mirabile relazione tra uomo e Creatore, descritta con i sei verbi dei versetti 5-7: “di lui ti ricordi, te ne curi, l’hai fatto, lo hai coronato, gli hai dato potere, tutto hai posto sotto i suoi piedi”. E la realizzazione piena di questa relazione è proprio colui che si è chiamato regolarmente con il titolo preferito di “figlio dell’uomo”, il Signore Gesù.
tutto hai posto sotto i suoi piedi:
Anch’io come Roberto ho trovato molto interessante il v.5 : ‘che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?’.
Mi sembra una domanda molto centrale nella Scrittura e per la nostra vita.
Che cos’è l’uomo per Dio? Cosa siamo per Lui?
Siamo l’oggetto del suo amore, pare di capire. Giovanni ha scritto che la potenza dell’uomo è ‘l’elezione d’amore da parte di Dio’.
Come la sua sposa. Come i suoi figli.
Pensando a Gesù, alla sua Pasqua..
Una bella dritta ‘antropologica’ su come guardare ai nostri fratelli.