1 Amo il Signore, perché ascolta
il grido della mia preghiera.
2 Verso di me ha teso l’orecchio
nel giorno in cui lo invocavo.
3 Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi,
ero preso da tristezza e angoscia.
4 Allora ho invocato il nome del Signore:
«Ti prego, liberami, Signore».
5 Pietoso e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
6 Il Signore protegge i piccoli:
ero misero ed egli mi ha salvato.
7 Ritorna, anima mia, al tuo riposo,
perché il Signore ti ha beneficato.
8 Sì, hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei occhi dalle lacrime, i miei piedi dalla caduta.
9 Io camminerò alla presenza del Signore
nella terra dei viventi.
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Avverto come decisiva la “correzione” della traduzione in italiano al ver.1 del Salmo, dove si deve rendere l’espressione “Amo il Signore, perché ascolta il grido della mia preghiera” con “Amo, perché il Signore ascolta il grido della mia preghiera”. Dunque, è possibile per me amare, per il dono che ho ricevuto dal Signore. Questo dono è la vicenda della mia salvezza! “Verso di me ha teso l’orecchio nel giorno in cui lo invocavo” (ver.2).
Tale invocazione era un grido, perché “mi stringevano funi di morte, ero preso nei lacci degli inferi, ero preso da tristezza e angoscia. Allora ho invocato il nome del Signore…” (vers.3-4). E in questa prova ho conosciuto il Signore: “… ero misero ed Egli mi ha salvato” (ver.6). Questa è la mia storia. La storia della mia salvezza. Mi accorgo solo adesso che sto riferendo a me queste parole! Ma lascio così , anche perché penso che anche tu è anche voi vi ritroviate in questa Parola! E’ in quegli eventi che noi, avendolo pregato – “Ti prego, liberami, Signore”(ver.4) – lo abbiamo incontrato e conosciuto, e oggi possiamo dire :”Pietoso e giusto è il Signore, il nostro Dio è misericordioso. Il Signore protegge i piccoli: ero misero ed Egli mi ha salvato”(vers.5-6).
Ormai la mia vita è collocata dentro a questo dono, al quale posso e devo incessantemente ritornare: “Ritorna, anima mia, al tuo riposo, perché il Signore ti ha beneficato. Si’, hai liberato la mia vita dalla morte, i miei occhi dalle lacrime, i miei piedi dalla caduta. Io camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi”(vers.7-9).
Tutta la nostra vita è chiamata a svolgersi dentro a questo dono di salvezza. Lo stesso codice mortale della mia vita è determinato e custodito dal suo dono di salvezza, dono nel quale devo rimanere e in ogni modo incessantemente ritornare.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Bello l’inizio della traduzione italiana: “Amo il Signore perché ascolta…”; ma ancora più bello è l’originale, con quell'”Amo” isolato, autonomo. Il Signore ha ascoltato il mio grido e ora sono in grado di amare. Se prima mi nutrivo di tristezza e angoscia, ora conosco l’amore, sono capace di amare, posso vivere nell’amore. E verso chi si orienta questo sentimento se non verso il Signore amato e i fratelli?