17 Altri, stolti per la loro condotta ribelle,
soffrivano per le loro colpe;
18 rifiutavano ogni sorta di cibo
e già toccavano le soglie della morte.
19 Nell’angustia gridarono al Signore,
ed egli li salvò dalle loro angosce.
20 Mandò la sua parola, li fece guarire
e li salvò dalla fossa.
21 Ringrazino il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini.
22 Offrano a lui sacrifici di ringraziamento,
narrino le sue opere con canti di gioia.
23 Altri, che scendevano in mare sulle navi
e commerciavano sulle grandi acque,
24 videro le opere del Signore
e le sue meraviglie nel mare profondo.
25 Egli parlò e scatenò un vento burrascoso,
che fece alzare le onde:
26 salivano fino al cielo, scendevano negli abissi;
si sentivano venir meno nel pericolo.
27 Ondeggiavano e barcollavano come ubriachi:
tutta la loro abilità era svanita.
28 Nell’angustia gridarono al Signore,
ed egli li fece uscire dalle loro angosce.
29 La tempesta fu ridotta al silenzio,
tacquero le onde del mare.
30 Al vedere la bonaccia essi gioirono,
ed egli li condusse al porto sospirato.
31 Ringrazino il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini.
32 Lo esaltino nell’assemblea del popolo,
lo lodino nell’adunanza degli anziani.
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Proseguiamo il nostro cammino in questo Salmo che abbiamo detto caratterizzato dalla presenza di due versetti che sempre lo accompagnano per dire da una parte il grido di supplica che l’umanità rivolge al Signore, e dall’altra la riconoscenza e la lode che esaltano la bontà e la potenza del Salvatore. Sono oggi i vers.19 e 21 per la prima parte del nostro brano, e cioè i vers.17-22, e i vers.28 e 31 per la seconda parte. Le due parti narrano vicende e situazioni diverse tra loro ,ma convergenti sempre nella piccolezza-povertà-debolezza dell’uomo e nelle grida d’aiuto rivolte al Signore. E d’altra parte dicono la nostra lode riconoscente a Dio.
La prima parte del nostro brano riferisce la condizione di desolazione di coloro che, ai vers.17-18, “stolti per la loro condotta ribelle, soffrivano per le loro colpe; rifiutavano ogni sorta di cibo e già toccavano le soglie della morte”. Sembra descrivere l’angoscia mortale che invade chi spregiudicatamente è vissuto nel male. Proprio questa drammatica lontananza interiore lo porta al Signore: “Nell’angustia gridarono al Signore…” (ver.19). Sembra proprio il grido disperato di chi non ha mai avuto rapporti con il Signore e li ritrova nel fondo della sua disperazione. Nell’abisso del suo male trova la luce della fede e della preghiera! E il Signore risponde a questa invocazione disperata con la potenza della sua azione di salvezza: “Mandò la sua Parola, li fece guarire e li salvò dalla fossa” (ver.20). La nostra lettura cristiana di queste parole ci porta a Gesù, Parola del Padre, mandato a noi per la nostra salvezza. E per questo, anche oggi ci siamo convocati per “ringraziare il Signore per il suo amore, per le sue meraviglie a favore degli uomini” (ver.21).
Ben diversa circostanza è quella narrata nella seconda parte del testo (vers.23-32). Qui l’esposizione alla morte non sembra avere cause etiche, ma semplicemente l’esperienza di potenze di morte presenti nella stessa natura creata. E’ la vicenda di commercianti in viaggio “sulle grandi acque” (ver.23), che s’incontrano con una gigantesca burrasca, per la quale “si sentivano venir meno nel pericolo. Ondeggiavano e barcollavano come ubriachi: tutta la loro abilità era svanita” (vers.24-27). E anche loro “nell’angustia gridarono al Signore, ed egli li fece uscire dalle loro angosce” (ver.28). Ognuno di noi potrebbe forse raccontare di queste tempeste della vita dalle quali è stato salvato! La gioia della salvezza (ver.30) diventa poi il ringraziamento del ver.31, e il diventare, la prova che hanno incontrato, fonte del loro annuncio della Buona Notizia, del Vangelo. “Lo esaltino nell’assemblea del popolo, lo lodino nell’adunanza degli anziani” (ver.32). Il Vangelo che tu testimoni e annunci è sempre in qualche modo il ”tuo Vangelo”. La tua vicenda di povertà e di salvezza!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.