1 Ora, dunque, non c’è nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. 2 Perché la legge dello Spirito, che dà vita in Cristo Gesù, ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. 3 Infatti ciò che era impossibile alla Legge, resa impotente a causa della carne, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, 4 perché la giustizia della Legge fosse compiuta in noi, che camminiamo non secondo la carne ma secondo lo Spirito.
5 Quelli infatti che vivono secondo la carne, tendono verso ciò che è carnale; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, tendono verso ciò che è spirituale. 6 Ora, la carne tende alla morte, mentre lo Spirito tende alla vita e alla pace. 7 Ciò a cui tende la carne è contrario a Dio, perché non si sottomette alla legge di Dio, e neanche lo potrebbe. 8 Quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio.
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Provo a balbettare qualcosa. Gesù ha distrutto il legame implacabile tra “carne” e “peccato”. Come è avvenuto questo? Dio ha mandato “il proprio figlio in una carne simile a quella del peccato”: cioè, Gesù è entrato pienamente nella condizione umana – la nostra carne – e l’ha assunta e percorsa fino alla morte. Ma, diversamente da tutti noi, Egli non ha dovuto subire la morte “a motivo del peccato”(ver.3), come è destino di tutta l’umanità. La sua morte del tutto innocente, del tutto slegata dal regime “del peccato e della morte”(ver.2), puro atto d’amore, puro dono della sua vita per noi, ha dunque spezzato il vincolo carne-morte, e ha fatto della morte il mistero e la legge dell’amore.
Ora, in Gesù, non si muore più! Ora si dà la vita! Perché, mentre “la carne tende alla morte, lo Spirito tende alla vita e alla pace”(ver.6) La “giustizia della Legge”(ver.4), che era impossibile per noi che vivevamo nella carne, ora diventa possibile per noi, che ora “camminiamo non secondo la carne ma secondo lo Spirito”, cioè non più sotto il regime della Legge che ci accusa, ma nel regime dello Spirito che ci salva. Il legame legge-morte è stato spezzato da Gesù, con la sua morte radicalmente opposta alla nostra: morte dell’innocente e non morte del peccatore. Assumendo su di Sé la morte che a noi veniva a causa del nostro peccato, Egli ci dona la vita nuova guidata dal suo Spirito. Vita governata dalla Legge dell’Amore.
Mi chiedo, anche a nome vostro, che certamente avete capito ben più di quello che ho capito io: possiamo noi dire di avere qualche esperienza di questa vita nuova guidata dallo Spirito? Penso di sì. Penso che questo avvenga perché e se la nostra vita non è più governata dall’impossibile tentativo di compiere le opere della legge (è questo il regime farisaico?), ma è guidata dal supremo regalo che abbiamo ricevuto dal Signore, e cioè il suo Spirito. Allora ci è concesso, per pura grazia, di celebrare nella nostra umile vita la vita del nostro Signore Gesù: la sua Parola e la sua opera d’amore.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.