15 Nei miei giorni vani ho visto di tutto: un giusto che va in rovina nonostante la sua giustizia, un malvagio che vive a lungo nonostante la sua iniquità. 16 Non essere troppo giusto e non mostrarti saggio oltre misura: perché vuoi rovinarti? 17 Non essere troppo malvagio e non essere stolto. Perché vuoi morire prima del tempo? 18 È bene che tu prenda una cosa senza lasciare l’altra: in verità chi teme Dio riesce bene in tutto. 19 La sapienza rende il saggio più forte di dieci potenti che sono nella città. 20 Non c’è infatti sulla terra un uomo così giusto che faccia solo il bene e non sbagli mai. 21 Ancora: non fare attenzione a tutte le dicerie che si fanno, così non sentirai che il tuo servo ha detto male di te; 22 infatti il tuo cuore sa che anche tu tante volte hai detto male degli altri. 23 Tutto questo io ho esaminato con sapienza e ho detto: «Voglio diventare saggio!», ma la sapienza resta lontana da me! 24 Rimane lontano ciò che accade: profondo, profondo! Chi può comprenderlo? 25 Mi sono applicato a conoscere e indagare e cercare la sapienza e giungere a una conclusione, e a riconoscere che la malvagità è stoltezza e la stoltezza è follia. 26 Trovo che amara più della morte è la donna: essa è tutta lacci, una rete il suo cuore, catene le sue braccia. Chi è gradito a Dio la sfugge, ma chi fallisce ne resta preso. 27 Vedi, questo ho scoperto, dice Qoèlet, confrontando a una a una le cose, per arrivare a una conclusione certa. 28 Quello che io ancora sto cercando e non ho trovato è questo: un uomo fra mille l’ho trovato, ma una donna fra tutte non l’ho trovata. 29 Vedi, solo questo ho trovato: Dio ha creato gli esseri umani retti, ma essi vanno in cerca di infinite complicazioni.

Omelia dialogata messa Dozza 16.01.2021 Qo 7,15-29

Incontro su Meet Qo 7,1-14