9 Nel giorno di sabato offrirete due agnelli dell’anno, senza difetti; come oblazione due decimi di fior di farina impastata con olio, con la sua libagione. 10 È l’olocausto del sabato, per ogni sabato, oltre l’olocausto perenne e la sua libagione.
11 Al principio dei vostri mesi offrirete come olocausto al Signore due giovenchi, un ariete, sette agnelli dell’anno, senza difetti, 12 e tre decimi di fior di farina impastata con olio, come oblazione per ciascun giovenco; due decimi di fior di farina impastata con olio, per il solo ariete, 13 e ciascuna volta un decimo di fior di farina impastata con olio, come oblazione per ogni agnello. È un olocausto di profumo gradito, un sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore. 14 Le libagioni saranno di un mezzo hin di vino per giovenco, di un terzo di hin per l’ariete e di un quarto di hin per agnello. È l’olocausto del mese, per tutti i mesi dell’anno. 15 Si offrirà al Signore un capro in sacrificio per il peccato, oltre l’olocausto perenne e la sua libagione.
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Dopo l’offerta quotidiana vengono sottolineati altri due (tre?) momenti : il sabato e il giorno del novilunio.
La vecchia Bibbia di Gerusalemme rimanda a Isaia 1,13 dove il Signore si rivolge ai popoli di Sodoma e Gomorra:
‘Smettete di presentare offerte inutili; l’incenso per me è un abominio, i noviluni, i sabati e le assemblee sacre; non posso sopportare delitto e solennità’.
Poco più avanti, spiega : Is 1,16 ‘Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova.’
Oltre al sabato e al novilunio mi pare ci sia un altro tipo di sacrificio.
Al v.15 ‘ Si offrirà al Signore un capro in sacrificio per il peccato’ forse può essere interessante accostarlo al testo di oggi Mt 1,21 ‘Maria darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù : egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati’.
La fede e la sapienza ebraica hanno consegnato al cristianesimo la grande rilevanza della categoria del tempo. Mentre le “religioni” sacralizzano lo spazio, per Israele, e quindi per la fede di Gesù, è fondamentale appunto la santificazione del tempo, come ambito dell’azione divina. Così, dopo aver detto della “santificazione” di ogni giorno, oggi la Parola ci consegna la santificazione particolare del sabato e quella di ogni novilunio, ogni inizio del mese.
L’ “osservanza” del Sabato e delle altre circostanze di tempo “spezza” la continuità “meccanica” della temporalità e sottrae il tempo all'”uso” delle nostre azioni e delle nostre realizzazioni. Proprio a proposito del “novilunio” ricordo un passaggio del profeta Amos 8,5, dove il mercante con impazienza subisce l’osservanza del novilunio per poter tornare ai suoi disonesti affari.
Con Gesù, poi, tutto questo assume la pienezza che in parte è già presente nella consapevolezza dei padri ebrei, consapevolezza che le norme riguardanti le feste non sono solo delle “leggi”, ma sono già il grande dono di Dio che visita la storia del suo popolo. Così, per noi discepoli e fratelli di Gesù, la “Festa” non è tanto un precetto, quanto appunto il dono di Dio, e le sue regole di celebrazione sono la strada che Dio ci apre perchè possiamo incontrarlo e gioire con Lui e per Lui.
Con Gesù, il Tempio nuovo e definitivo, ogni condizionamento spaziale ha fine. Dappertutto possiamo celebrare e gustare la presenza divina, non più legata ad elementi esterni, ma vissuta nel cuore e nella vita.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
mi ritrovo nei commenti precedenti!
riporto solo le parole che stanno vicino alla parola olocausto, che vorrei ricordare oggi… “sempre” “sabato” “mese” “peccato”
עלת התמיד (olocausto di sempre)
עלת שבת בשבתו (olocausto del sabato nel suo sabato)
עלת חדש בחדשו (olocausto del mese nel suo mese)
עזים אחד לחטאת (un capro per il peccato)
E’ importante pensare che tutti questi olocausti sono resi perfetti dalla e nella Pasqua del Signore, nella quale è tutto e che ricelebriamo tutti nella messa… tutti i giorni, tutti le domeniche, tutte le feste… per la salvezza dai nostri peccati.