24 Partito di là, andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. 25 Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. 26 Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. 27 Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». 28 Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». 29 Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia». 30 Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.
2 Commenti
giovanni nicolini
il 12 Luglio 2011 alle 09:16
Può essere di qualche interesse accostare alla Parola che oggi il Signore regala alla nostra preghiera e alla nostra vita, la vicenda narrata al cap.5 dove abbiamo visto il Signore stesso dirigersi verso un territorio pagano e liberare un iindemoniato dal male che lo teneva in schiavitù. Cerchiamo di cogliere l’elemento che nella Parola di oggi ci mostra un avanzamento della situazione e quindi un passo più grande che Gesù compie nella storia della salvezza di tutta l’umanità. Mi sembra che il cuore dell’avvenimento sia la figura di questa madre e il rilievo assoluto della sua persona. La bambina che deve essere liberata non è neppure presente. Certo è quindi la donna ad essere l’interlocutrice diretta del Signore. E’ lei a cogliere e a svelare la presenza di Gesù in quella regione straniera. E’ lei che senza nessuna esitazione gli si getta ai piedi e lo supplica per sua figlia. Sono elementi che mi fanno pensare di assistere oggi alla nascita della chiesa della gentilità. Della chiesa dei pagani, dei non-ebrei. Qui però desidero almeno accennare al rilievo straordinario che la figura materna ha nell’economia della salvezza. Noi cristiani non abbiamo ancora “scoperto” questo rilievo fondamentale. E non abbiamo quindi riconosciuto l’esigenza di tale presenza e e di tale compito femminile nella chiesa. Non abbiamo ancora pensato e attuato in che modo il femminile debba avere nella chiesa il ruolo che questa donna ha nell’incontro tra Gesù e l’intera umanità. Penso si tratti di una presenza e di un compito assolutamente primari. Già per la famiglia, mi sembra non sia evidenziato questo elemento fondamentale. Così importante da richiedere che la stessa figura paterna sia in questo del tutto subordinata e relativa. Sono portato a pensare che lo sposo e il padre a questo livello siano chiamati ad essere forse semplicemente…il primo dei figli. Mi aspetto da voi su queste cose molto aiuto: per farmi vedere che sto sbagliando…per evidenziare in ogni modo quello che io ho nella testa e nel cuore con molta immaturità. Il meraviglioso rapido dialogo tra Gesù e la madre circa le briciole dei cagnolini mi sembra confermi questa sapienza delle relazioni e dei tempi che oggi ci viene donata. Accanto al rilievo che anche oggi dovrebbe avere per noi la realtà dei “figli”, cioè del popolo della Prima Alleanza, non ci può sfuggire il rilievo di questa rivendicazione e di questa fame e attesa dei piccoli e dei poveri, e cioè di tutti quelli che aspettano il cibo della salvezza e della vita. La potenza della “rivendicazione” di questa mamma dice eloquentemente come la Chiesa non solo non debba creare ostacoli, ma anzi debba spingere con la forza della preghiera e della sapienza verso la partecipazione di tutti, senza esclusione, al dono di Dio. Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Può essere di qualche interesse accostare alla Parola che oggi il Signore regala alla nostra preghiera e alla nostra vita, la vicenda narrata al cap.5 dove abbiamo visto il Signore stesso dirigersi verso un territorio pagano e liberare un iindemoniato dal male che lo teneva in schiavitù. Cerchiamo di cogliere l’elemento che nella Parola di oggi ci mostra un avanzamento della situazione e quindi un passo più grande che Gesù compie nella storia della salvezza di tutta l’umanità. Mi sembra che il cuore dell’avvenimento sia la figura di questa madre e il rilievo assoluto della sua persona. La bambina che deve essere liberata non è neppure presente. Certo è quindi la donna ad essere l’interlocutrice diretta del Signore. E’ lei a cogliere e a svelare la presenza di Gesù in quella regione straniera. E’ lei che senza nessuna esitazione gli si getta ai piedi e lo supplica per sua figlia. Sono elementi che mi fanno pensare di assistere oggi alla nascita della chiesa della gentilità. Della chiesa dei pagani, dei non-ebrei.
Qui però desidero almeno accennare al rilievo straordinario che la figura materna ha nell’economia della salvezza. Noi cristiani non abbiamo ancora “scoperto” questo rilievo fondamentale. E non abbiamo quindi riconosciuto l’esigenza di tale presenza e e di tale compito femminile nella chiesa. Non abbiamo ancora pensato e attuato in che modo il femminile debba avere nella chiesa il ruolo che questa donna ha nell’incontro tra Gesù e l’intera umanità. Penso si tratti di una presenza e di un compito assolutamente primari. Già per la famiglia, mi sembra non sia evidenziato questo elemento fondamentale. Così importante da richiedere che la stessa figura paterna sia in questo del tutto subordinata e relativa. Sono portato a pensare che lo sposo e il padre a questo livello siano chiamati ad essere forse semplicemente…il primo dei figli. Mi aspetto da voi su queste cose molto aiuto: per farmi vedere che sto sbagliando…per evidenziare in ogni modo quello che io ho nella testa e nel cuore con molta immaturità.
Il meraviglioso rapido dialogo tra Gesù e la madre circa le briciole dei cagnolini mi sembra confermi questa sapienza delle relazioni e dei tempi che oggi ci viene donata. Accanto al rilievo che anche oggi dovrebbe avere per noi la realtà dei “figli”, cioè del popolo della Prima Alleanza, non ci può sfuggire il rilievo di questa rivendicazione e di questa fame e attesa dei piccoli e dei poveri, e cioè di tutti quelli che aspettano il cibo della salvezza e della vita. La potenza della “rivendicazione” di questa mamma dice eloquentemente come la Chiesa non solo non debba creare ostacoli, ma anzi debba spingere con la forza della preghiera e della sapienza verso la partecipazione di tutti, senza esclusione, al dono di Dio.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
LEctio 2008:
http://lectioquotidiana.blogspot.com/2008/07/mc-724-30.html