1 Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
2 Come sta scritto nel profeta Isaia:
Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
3 Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri,
4 vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5 Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6 Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7 E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8 Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
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PRIMA PARTE
Dedichiamo un’attenzione privilegiata alle prime parole che oggi il Signore ci regala: “Inizio del Vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio”(ver.1). Questo “inizio” mi pare si possa intendere secondo almeno tre prospettive. Un inizio temporale. Un inizio come fonte perenne, come “Parola” cui incessantemente ritornare. Come Parola per noi, per ciascuno e per noi tutti insieme, oggi. Oggi ci viene offerta una grazia straordinaria, che è quella di poter ancora una volta essere condotti “al Principio”: in senso temporale, perchè il Vangelo ci sottrae all’implacabile servitù del tempo, che irrimediabilmente passa, e ciò che è passato è passato. Il Vangelo ci dona la possibilità di poter sempre “ri-principiare”. Per il Vangelo non c’è appunto la schiavitù di “quello che è fatto, è fatto”. Il Vangelo ci consente di essere sempre portati “al principio”.
Come dicevo sopra, questo “principio” non è solo temporale, ma è la fonte di tutto. Di tutto quello che Gesù è venuto a donare. Tutto quindi può essere incessantemente rivisitato e radicalmente “fatto nuovo” dal Vangelo! Infine, questo principio, questo inizio, è non solo in se stesso, ma anche “per noi”, “in noi”. Per ciascuno di noi, per noi tutti insieme, per tutte le Chiese. Per tutta l’umanità.
Questo inizio è appunto “l’inizio del Vangelo”. Inizio della Buona Notizia di Dio. Ed è il “Vangelo di Gesù”. Qui mi pare si debba intendere in due direzioni: è il Vangelo che Lui è venuto a dirci e a darci. Ma è il Vangelo che parla di Lui, che dona Lui a noi e a tutti. Gesù è sia il “soggetto” del Vangelo, Colui che lo proclama e lo dona. Ed è l’ “oggetto” del Vangelo, cioè è Colui di cui il Vangelo dice. E dice a noi.
segue…
SECONDA PARTE
Ma questo “inizio” sembra gettarsi all’indietro! Raccoglie in sè tutta la profezia che Dio ha donato e affidato al Popolo della Prima Alleanza. In Gesù tutta quella Parola è Vangelo! Anzi, è Vangelo con tutta la sua essenzialità irrinunciabile e la sua potenza. Tutta la Parola giunta a noi attraverso le Scritture è oggi proclamata “Vangelo”. Quello che Gesù stesso dirà e farà, comprende, coinvolge ed esige tutta la Parola della profezia e della preparazione operata da Dio in Israele, e, attraverso Israele, per tutta l’umanità.
Non è di poco conto la “virgola” che, nella nuova versione italiana, mette uno stacco tra il termine “Gesù” e il termine “Cristo”. Ci aiuta a cominciare ad entrare nella vertigine che rischiamo di dimenticare per l’abitudine di dire in totale continuità – il che è giusto, s’intende! – Gesù Cristo. Perchè l’affermazione che Gesù è il Cristo, è il cuore del Vangelo e il cuore della nostra fede. E’ il motivo per il quale sarà crocifisso, e quello che dovrà accadere con la sua risurrezione. E’ quello che lo dona a noi come il nostro “Signore”! E’ la vertigine della fede cristiana: Gesù di Nazaret è il Cristo. E’ il Messia di Dio. E’ Colui che tutte le Scritture profetizzano!
E l’apice di tutto è “Figlio di Dio”. In senso assoluto Gesù è il Figlio di Dio. E’ l’Unigenito del Padre. Ma qui non possiamo che segnalare i grandi titoli della narrazione evangelica, nella quale stiamo entrando.
Nell “inizio del Vangelo” sta anche Giovanni Battista che raccoglie e sigilla nella sua persona e nella sua missione tutta l’essenziale importanza della rivelazione e della profezia che precede Gesù. Senza Gesù Cristo le Scritture non sono pienamente svelate. Senza la profezia di Israele Gesù non sarebbe nè annunziato, nè dato! E’ quello che nell’umile e meraviglioso cammino quotidiano della nostra preghiera, e centralmente nella Messa, noi abbiamo il dono inestimabile di ricevere e di poter vivere. Giovanni, che raccoglie tutto il tesoro divino della profezia di Israele non è degno di chinarsi per slegare i lacci dei sandali di Gesù. E battezza con acqua mentre Gesù battezzerà in Spirito Santo. Ma senza Giovanni non risuonerebbe “la voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore”.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Sono contento di iniziare questo viaggio nel Vangelo di Marco, è un gran regalo per me. Qui a Gerusalemme poi si ‘respira’ ancora la forza e la mitezza di questo Gesù Cristo. È il Signore che non si stanca di parlare all’uomo d’oggi… ciascuno dove si trova. Ringrazio il Signore, e Giovanni. fr Diego
Mi chiamo Federico.
Mi soffermo molto su queste due frasi del vangelo di Mc, prima di scoprire la vera potenzialità del battesimo di Cristo e la sua vera efficacia per ogni essere vivente.
Mi spiegherò in un modo più semplice.
(2) Come sta scritto nel profeta Isaia:
Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
(3) Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri.
In effetti la sua potenza si manifesta attraverso la sua parola, che esce dalla sua bocca.
prima di tutto inizio a chiedermi, oggi, credo realmente che Dio a mandato davanti a me, attraverso la chiesa, il suo messaggero cosi da prepararmi la mia strada perchè io possa introdurmi nella sua via per raddrizzare tutto ciò che ho creato di rigido?.
E chiaro che il compito della chiesa e di far comprendere all’essere, la vera efficacia del battesimo, che attraverso di essa, avviene il perdono del peccato. E chiaro che attraverso la vera conversione si ottiene la misericordia di Dio, il suo perdono. ( Grazie)