37 Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! 38 Ecco, la vostra casa è lasciata a voi deserta! 39 Vi dico infatti che non mi vedrete più, fino a quando non direte:
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!».
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Siamo oggi al termine di questa invettiva profetica di Gesù. Egli qui si rivolge non solo a scribi e farisei ma a Gerusalemme, luogo e simbolo del popolo di Dio nella relazione che Dio ha voluto stabilire con esso nel dono della sua Alleanza d’amore. Tutta la storia del popolo è in sostanza la storia di questa relazione!
E’ impressionante il confronto e il contrasto tra Gerusalemme che uccide e lapida i profeti e quelli che le sono mandati da Dio, e l’immagine della chioccia che raccoglie i suoi pulcini sotto le ali! Ma voi, dice Gesù, “non avete voluto”! Tale è il significato profondo di tutta la storia della salvezza! Di tutto il popolo e di ognuno dei suoi figli. Ma, infine, è il segno e l’annuncio della storia dell’intera umanità.
Il dramma che coinvolge tutta la creazione e tutta la storia è quel “voi non avete voluto”. Senza di Lui, senza la comunione nuziale con Lui, dice ancora Gesù, “la vostra casa è lasciata a voi deserta” (ver.38)! Priva di quella comunione d’amore, di fatto è deserta! Gerusalemme è qui il simbolo dell’intera umanità! Anche in questi giorni la Città è così violentemente deserta! Si dice che Gerusalemme non può essere in pace finchè l’ultimo luogo della terra non è in pace.
Gesù è il segreto di tutta la storia! Al Popolo della Prima Alleanza, ai popoli convocati nella nuova Alleanza, a tutti i popoli della terra, è indirizzato il drammatico e meraviglioso ver.39 che conclude il capitolo. A me e ad ognuno di noi, e ad ogni vita, è rivolta questa Parola di Gesù: “Vi dico infatti che non mi vedrete più, fino a quando non direte: Benedetto Colui che viene nel nome del Signore!”.
Non è l’attesa e la previsione di una data temporale! E’, come ci sarà rivelato e donato nei due successivi capitoli del nostro cammino nel Vangelo, e sarà, infine, nel dramma e nella meraviglia della Pasqua del Signore negli ultimi tre capitoli del Vangelo, che , se Dio vorrà, ascolteremo, è la vocazione universale alla salvezza, è la potenza meravigliosa e drammatica del sacrificio d’amore del Figlio di Dio. E’ dunque l’urgenza che sia donato a tutte le genti il Vangelo della salvezza.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
La compassione porta Gesù a questa esplosione piena di amarezza. Notiamo quell'”uccidi” al presente: è un’azione che continua nel tempo e che coinvolge anche noi. – Fa meraviglia l’immagine della gallina: nell’Antico Testamento era un’aquila a rappresentare Dio e la sua cura per i piccoli; ora è un animale modesto, familiare, a significare l’affetto e la protezione del Padre per tutti. – Tremendo quel “non avete voluto”! Com’è misterioso il disegno di Dio: ha affidato alle nostre scelte, alla nostra volontà l’esito della nostra relazione con lui. Possiamo anche resistere all’amore. Non veniamo comunque mai abbandonati al nostro “deserto”: rivedremo il Signore quando saremo pronti ad accogliere la sua parola, il suo dono.