16 Ed ecco, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». 17 Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». 18 Gli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, 19 onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». 20 Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». 21 Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». 22 Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.
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E’ molto interessante, ai vers.16-17, la “correzione” che Gesù porta alla domanda di questo giovane, che gli chiede “che cosa deve fare”, un’ipotesi forse troppo pretenziosa e troppo tesa verso una determinata “impresa”. E forse è troppo pretenzioso l’obiettivo di “avere la vita eterna”. Si tratta non di “avere” questa vita eterna, ma di entrarci. Per entrarci, bisogna osservare i comandamenti. E non esiste “ciò che è buono”: “buono” è uno solo, Dio!
Nell’indicare i comandamenti, Gesù segnala precetti che sono tutti di “relazione”: tutti dicono la relazione positiva con il prossimo, sia quelli espressi “in negativo”, sia quelli “positivi”, fino al supremo comandamento dell’amore! Il giovane pensa di avere osservati tutti questi comandamenti, e dice a Gesù: “Che altro mi manca?” (ver.20).
E’ molto delicata la risposta del Signore: “Se vuoi essere perfetto…”. Vi propongo un’ipotesi che nel tempo ho sempre più amata, ma come sempre vi consiglio di affidarvi alla vostra stessa preghiera! Penso non solo e non tanto ad una “perfezione etica”, ma piuttosto ad una “vita nuova”, segnata e generata non solo dall’amore per il prossimo, ma dall’amore verso Dio che in Gesù si è “fatto prossimo” a noi in pienezza. E dunque una relazione piena e assoluta con Lui! E Lui, quindi, come l’unico assoluto tesoro della vita! Adempimento perfetto del versetto del Cantico dei Cantici: “Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell’amore, non ne avrebbe che disprezzo” (Ct.8,7). Non c’è patrimonio che possa acquistare l’amore. L’amore si può solo riceverlo in dono dando tutto quello che si è!
L’amore è inevitabilmente “geloso”! E’ quel “tesoro nel cielo” che esige di essere impagabile e di non avere possibili alternative sulla terra. Gesù è questo “tesoro”, che gli dice “Vieni! Seguimi!”. Ma, “udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze” (ver.22). Solo l’ “innamoramento” consente certe “pazzie”! Solo alcuni, allora, possono voler essere “perfetti”? Preferisco pensare che questi “pazzi” siano semplicemente quelli che vogliono essere “cristiani”! E lo vogliono solo perché di questo “Gesù” si sono “innamorati”.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Troviamo qui due aggettivi importantissimi. Il primo è “buono”: “Uno solo è il buono”, dice Gesù, e ci rivela così – come nulla fosse – qual è il volto di Dio. Egli è bontà, benignità, amore. Ci vorrebbero termini nuovi per cercare di avvicinarsi a questa straordinaria realtà. “Fonte di ogni bene”, dice la liturgia. Origine di ogni dono perfetto, dice la Scrittura. – L’altro aggettivo è “perfetto”: dice Gesù al suo interlocutore, che è ancora un ragazzo, un giovane: Se vuoi pervenire alla maturità, se vuoi entrare con pienezza nella vita, occupati dei poveri, dà un po’ di felicità, di benessere a coloro che ne sono privi. Donando te stesso e i tuoi beni, non perderai nulla, poiché il tuo tesoro, la tua sicurezza sarà posta nel Padre celeste.
Troviamo qui due aggettivi importantissimi. Il primo è “buono”: “Uno solo è il buono”, dice Gesù, e ci rivela così – come nulla fosse – qual è il volto di Dio. Egli è bontà, benignità, amore. Ci vorrebbero termini nuovi per cercare di avvicinarsi a questa straordinaria realtà. “Fonte di ogni bene”, dice la liturgia. Origine di ogni dono perfetto, dice la Scrittura. – L’altro aggettivo è “perfetto”. Dice Gesù al suo interlocutore, che è ancora un ragazzo, un giovane: Se vuoi pervenire alla maturità, se vuoi entrare con pienezza nella vita, occupati dei poveri, dà un po’ di felicità, di benessere a coloro che ne sono privi. Donando te stesso e i tuoi beni, non perderai nulla, poiché il tuo tesoro, la tua sicurezza sarà posta nel Padre celeste.