14 Appena ritornati presso la folla, si avvicinò a Gesù un uomo che gli si gettò in ginocchio 15 e disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio! È epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e sovente nell’acqua. 16 L’ho portato dai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo». 17 E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo qui da me». 18 Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da quel momento il ragazzo fu guarito.
Matteo 17,14-18
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Il demonio che possiede l’uomo, scrive un commento, rappresenta in Matteo una ideologia contraria al piano di Dio, che acceca l’uomo. Nel caso di oggi è in questione l’aspettativa messianica alla maniera di Elia (rappresentato dal fuoco) e con i prodigi dell’Esodo (di cui è simbolo l’acqua). I discepoli non possono far nulla poiché anche loro la pensano così. Ma la fede del padre che si butta ai piedi di Gesù e prega per il figlio ottiene la liberazione. Questa è la via giusta: Signore, aiutaci…
Perché Gesù domanda questo silenzio? Perché il rischio è che non si colga la luce del miracolo della Trasfigurazione come segno e conferma dell’evento assoluto e supremo della Croce del Signore come apice e pienezza dell’Amore di Dio!
Per cogliere il senso della domanda che al ver.10 si fanno di discepoli, è necessario intendere pienamente il senso degli eventi!
La luce e la voce divina sul Tabor sono il preannuncio di quella luce che la Pasqua del Signore dona a tutta la creazione e a tutta la storia!
La domanda su Elia al ver.10 pone l’interrogativo di tutta la profezia di Israele e della sua fine: la venuta di Elia attesa dalla fede ebraica come l’evento finale della storia!
Ma Gesù risponde loro che “Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto” (ver.12).
Elia è già venuto, perché in Giovanni Battista si è reso presente l’ultimo evento profetico della storia di Israele!
Ed è quello che i discepoli del Signore ora comprendono (ver.13)!
Dunque, ora deve compiersi l’evento che tutta la storia e la profezia di Israele hanno custodito nei secoli: la salvezza universale per l’evento supremo di sacrificio e di salvezza del Signore Gesù e del suo mistero d’amore!
Con Giovanni Battista si è conclusa l’attesa profetica di Israele!
Il miracolo di guarigione dei versetti seguenti possiamo ascoltarlo dunque proprio a partire dal dialogo tra Gesù e i discepoli che abbiamo appena ascoltato!
Nell’episodio c’è un’obiezione che ascoltiamo dal padre del ragazzo epilettico: i discepoli “non sono riusciti a guarirlo” (ver.16)!
Al ver.17 Gesù sembra reagire con un rimprovero che è anche impazienza: “Fino a quando sarò con voi?” (ver.17).
In questa Parola di Gesù c’è tutta l’esigenza e l’urgenza a che finalmente entriamo nella nuova creazione e nella nuova storia che la Persona e l’opera di Gesù, il Salvatore e Figlio di Dio hanno donato!
Questa “generazione incredula e perversa” (!!) che qui è rappresentata dai suoi discepoli, rappresenta un’intera umanità chiamata alla conversione e alla salvezza!
La nuova creazione e la nuova storia sono in Gesù Cristo realmente iniziate!
Tutto questo attende solo la nostra fede! E’ tempo che anche noi tutti ci convertiamo!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.