NOTA: Da venerdì 14 agosto 2020 è iniziata la Lectio continua del Vangelo secondo Marco. Leggeremo questo libro fino al 29 novembre prossimo.
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Mc 1,14-20
14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, 15e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
16Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 17Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». 18E subito lasciarono le reti e lo seguirono. 19Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. 20E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
COMMENTO Famiglie della Visitazione (Giancarlo Micheletti):
Dopo che Giovanni fu arrestato (lett: consegnato): il ministero di Gesù inizia con questo passaggio di consegne. Tutta la storia di Israele, tutta l’esperienza e la sapienza raccolta nella vicenda di quel popolo viene consegnata da Giovanni Battista; su questa consegna si innesta la vicenda nuova di Gesù. Il termine usato qui verrà usato al cap. 14 per l’arresto di Gesù e ci ricorda che quello che comincia ora è il cammino che porterà Gesù alla croce.
Il ritorno di Gesù alla “sua” periferia”, la Galilea, segna questo evento di novità assoluta nella sua forma più essenziale, non trionfalistica.
È Gesù stesso che annuncia la “buona notizia” di Dio. Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace, del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza, che dice a Sion: «Regna il tuo Dio». Una voce! (Is 52,7-8): questa profezia si compie, il messaggero è Gesù, il figlio di Dio, i suoi piedi percorrono le strade della Galilea e l’evangelista Marco ci fa ascoltare oggi la sua voce, le sue parole. Il tempo dell’attesa che le profezie si compiano è finito, in Gesù Dio si è fatto vicino. Una vicinanza che non si impone come una cosa fatta e finita, già dominante; ma è l’inizio di una storia nuova che interpella i cuori di coloro che non sono sazi, che sono in attesa della salvezza.
Convertitevi e credete al Vangelo: è un invito pressante, c’è una urgenza, c’è una decisione da prendere per accogliere questa novità, che oggi raggiunge le nostre orecchie.
Infatti Gesù non si ferma all’annuncio, ma va avanti con la chiamata dei primi destinati a seguirlo nella nuova strada. Gesù vede i due pescatori Simone e Andrea, la scena è piuttosto comune sulle rive del mare di Galilea, nulla si dice su requisiti dei due chiamati, sui loro eventuali meriti o demeriti.
Si tratta però di una chiamata perentoria e assoluta: andare dietro a lui.
Per i due pescatori, il regno di Dio si concentra tutto nella persona di Gesù, mettersi alla sua sequela è il modo in cui si realizza quella parola “il regno di Dio è vicino”. Non si sa bene il perché, ma la grazia di Dio è all’opera e i due subito lasciano le reti e lo seguono.
Molto simile è la chiamata dei figli di Zebedeo. Torna la parola subito per mettere in evidenza l’urgenza della chiamata e della risposta. Nella seconda chiamata c’è il distacco dal padre, a sottolineare l’assoluta priorità della chiamata al Regno rispetto anche ai legami più importanti.
Il miracolo del vangelo è che questa parola è oggi a noi e per noi.
Dio vi benedica e voi pregate per noi. Giovanni e Francesco