1 Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. 2 Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. 3 Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». 4 Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. 5 Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. 6 Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. 7 Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”». 8 Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite.
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Sono molto grato al Signore che ci ha donato questa memoria dell’Evangelista Marco, così vicina ai nostri dubbi, alle nostre paure e alla nostra poca fede! E’ come se questo desse un posto nella festa della sua Pasqua anche a me che sono di poca fede! E sono contento se uguale gioia riconoscente è anche per voi, soprattutto per chi s’incontra più frequentemente con la sua incredulità.
A conferma di quanto ho scritto sopra, mi piace anche questo incontro tra l’evento della salvezza universale e gli ambiti della nostra quotidianità. Vedo al ver.1 queste donne che, terminato il giorno di sabato possono andare in negozio a comperare gli oli aromatici. Così, il giorno dopo, “il primo giorno della settimana”, domenica mattina “al levare del sole” vengono al sepolcro. Così il ver.2. Durante il cammino emergono un problema e un interrogativo: verremo a sapere che la pietra che è davanti al sepolcro è molto grande. E dunque: “Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?” (ver.3). C’è il rischio che il loro progetto vada a monte.
“Alzando lo sguardo”, che forse vuol dire anche un guardare le cose con un po’ più di fede, osservano che la pietra è già stata fatta rotolare! Ed ecco il ver.5, che per me è la sorpresa più bella di oggi: “Videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca”. Forse è proprio quello cha abbiamo già incontrato al cap.14, che scappava nudo dal drappello pericoloso che portava Gesù alla Croce (Mc.14,51-52). Il testo introduce solo una diversità: il “lenzuolo” (la “sindone”) che lo copriva è diventata una “veste bianca”! Vedo che la sindone viene posta sul corpo dei morti, e il giovane con la veste bianca è ben vivo! E’ accaduto qualcosa che esige una veste diversa: “Gesù Nazareno, il crocifisso, è risorto, non è qui” (ver.6)!
La vista del ragazzo ha spaventato le donne: “ebbero paura” si dice al ver.5. Lui le rassicura, e annuncia loro la risurrezione di Gesù! Quindi affida loro un compito di decisiva importanza: “Andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: ‘Egli vi precede in Galilea. La lo vedrete come vi ha detto’” (ver.7). E’ impressionante la “normalizzazione” dell’evento: loro dovranno dire semplicemente che Gesù li precede in Galilea. Dunque, non chiede che diano prima di tutto l’annuncio della risurrezione! E peraltro questo Egli l’aveva già detto loro.
Risultato finale: di spavento in spavento “uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite” (ver.8). Il loro atteggiamento non deve spaventare anche noi! E’ meglio ammirarle! L’evento è molto più grande di noi. Mi piace questo spavento che le rende mute! Mi piace pensare che anche noi siamo mandati a dare un annuncio così grande e bello che ne abbiamo paura e molte volte rischiamo di non fare quello che ci è stato chiesto! Quando ne avremo il coraggio, accompagneremo le parole con quel “timore di Dio” che è essenziale per annunciare il Signore.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
In poche parole abbiamo tre indicazioni temporali: il primo giorno, molto presto, al levar del sole. E’ proprio un nuovo inizio, il tempo di una nuova creazione; si alza il sole, simbolo della luce e del calore vitale che vengono dal Signore risorto. E’ bello vedere le donne che si affrettano ad andare al sepolcro; poi sopravviene il dubbio: come faremo con la pietra dell’ingresso? Risolvono come facciamo noi a volte: intanto andiamo, poi si vedrà… Sono discepole fedeli, coraggiose, amanti…, eppure dinanzi all’annuncio “E’ risorto!” non sanno gioire, non propendono verso la fede, anzi sono colte da spavento, timore, stupore. Bisognerà andare in Galilea per incontrare il Signore e fare esperienza della sua risurrezione. Come? Forse praticando le beatitudini (proclamate in Galilea) e vivendo secondo il comandamento dell’amore, sarà dato di “vedere” il Signore risorto e rimettersi al suo seguito.