32 Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». 33 Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34 i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». 35 Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
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Si conclude oggi la meravigliosa vicenda di quel lungo cammino dei due discepoli, iniziato con la caduta della speranza nella rassegnazione davanti al prevalere di ogni vicenda umana prigioniera del male e della morte.
E poi quel lungo straordinario dono di Gesù, accompagnatore, consolatore e luce nuova e inaspettata, con quella lunghissima “omelia” sulla grande profezia che Dio ha donato al suo Popolo della Prima Alleanza, terminata con l’impossibilità per i nostri due fratelli di potersi separare da Lui, Gesù!
E dunque il dono sublime di una duplice “apertura”: ieri, al ver.31: “Si aprirono loro gli occhi, e lo riconobbero”! Oggi al ver.32, dove ricordano l’ardore del loro cuore “quando ci spiegava le Scritture”, e anche qui, alla lettera, si dice che Gesù “apriva” a loro le Scritture. E ritroveremo questo verbo al ver.45, dove si dice che Gesù “aprì” loro la mente per comprendere le Scritture!
La vicenda iniziata con quella che sembrava la fine e la definitiva chiusura della speranza, si rivela e si dona come pienezza di apertura e di comunione. Davvero grande è il dono che anche noi riceviamo ogni giorno da Gesù!
Vorrei ora semplicemente sottolineare alcuni dati di grande rilievo che la vicenda di Emmaus regala a ciascuno di noi e a tutta la Chiesa di tutti i tempi.
Innanzi tutto, “tutta la Bibbia”! Non qualche passo significativo sul tema della Parola di Dio. Ma proprio tutta!
Anche nelle sue parti chi ci possono oggi sembrare desuete e legate ad una cultura molto lontana. Non è vero! Il tema del rapporto con la Parola di Dio si affronta e si gusta proprio con la “lectio continua” di tutta la Bibbia!
In quel pomeriggio-sera Gesù si è mosso così! Noi, nel nostro piccolo “cammino insieme quotidiano” nella Parola di Dio è proprio quello che vogliamo celebrare pur con tutti i nostri limiti!
Qui aggiungiamo, tra il molto che bisognerebbe dire, che tutta la Bibbia ha un solo grande protagonista: Gesù! Sia come “profezia” di Lui, sia come protagonista evangelico.
Quando io e i miei fratelli di famiglia eravamo bambini, ogni sera, a cena, dopo aver consentito al papà di ascoltare il giornale-radio, lui ci compensava “raccontando”.
Da lui ho sentito parlare di Adamo ed Eva, e di Mosè, e di Gesù. E poi anche dei Promessi Sposi e del Conte di Montecristo. Il “racconto” come fondamentale via di trasmissione!
Mi piace, e ne sono grato al Signore, poter ogni giorno fare un piccolo pezzo della strada di Emmaus insieme a voi.
Poi, infine, la grande pienezza di tutto: la Cena, dove la Parola diventa “Pane della Vita”, e perfetta “illuminazione e potenza della Parola ascoltata”.
Mi chiedo: questa è la Messa? Direi di sì! Ma io, che strada ho fatto per arrivarci? Il divino splendore di quella Cena mi spinge a dedicare a questo tutta la mia povera vita!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Unisco il mio grazie a quello di Giovanni e – credo – di tutti voi per questa lectio quotidiana; considero un privilegio riuscire ad aggiungere spesso un piccolo commento, sperando di non disturbare nessuno con questa mia partecipazione. – “Non ardeva forse in noi il nostro cuore…?”: avevano sentito il cuore, la mente accendersi alla parola del Signore e ne erano stati illuminati. Potremo provare anche noi qualcosa di simile? – Le ultime parole del brano riassumono in modo splendido tutto l’episodio: “… come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane”. Era diventato palese ai loro occhi che quello era il Signore; e il momento decisivo, il particolare determinante era stato “lo spezzare il pane”: l’atto del condividere il comune nutrimento. “Siamo tutti un unico corpo quanti ci nutriamo di un medesimo pane spezzato”.