24 E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. 25 Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. 26 Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. 27 Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. 28 Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove 29 e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me, 30 perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù d’Israele.
Luca 22,24-30

Questa memoria evangelica l’Evangelista Giovanni l’ha resa mirabilmente presente con l’episodio della “lavanda dei piedi” che possiamo riascoltare in Gv.13,4-17.
Nei due testi paralleli alla Parola che oggi ascoltiamo dalla bontà del Signore, in Matteo 20 e in Marco 10, questo insegnamento di Gesù si collega alla richiesta dei due discepoli di essere partecipi della gloria del Signore.
Qui, siamo in una “discussione” tra i discepoli chi di loro fosse da considerare più grande (ver.24).
Ma siamo alla Cena Pasquale e stiamo per entrare negli eventi della Passione del Signore!
Per questo tale discussione mostra tutta la sua gravità, e riceve anche tutta la sua luce, proprio da tale momento!
Gesù interviene nella discussione ponendo il tema dei re e dei potenti che dominano le nazioni! Non solo essi le dominano, ma per questo vengono chiamati “benefattori”! (ver.25).
E richiama i discepoli a considerare la semplice e diretta condizione nella quale si trovano in questa Cena!
Qui entriamo in una situazione della quale non eravamo informati: è Gesù stesso che serve alla tavola della cena Pasquale! (ver.27)!!
Noi, insieme ai dodici, e insieme a tutte le generazioni cristiane (!!), siamo chiamati al capovolgimento della situazione e della vicenda del mondo!
Contro le “gerarchie” del mondo, Gesù dice: “Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve” (ver.26)!!.
E’ chiaro che non si tratta di una semplice disciplina conviviale!
La Cena di Gesù diventa l’ikona, l’immagine della nuova creazione e della nuova storia, che Egli è venuto ad annunciare, a testimoniare in Se stesso, e a donare all’umanità!
“Io sto in mezzo a voi come colui che serve”!! (ver.27).
Splendida è la lode che Gesù regala ai discepoli: essi lo hanno seguito, e questo viene ora altamente interpretato: “Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove”!
Siamo ad un’affermazione suprema dell’insegnamento del Signore, e siamo alla fonte della fede e della sapienza cristiana!
Qualunque siano le circostanze e i modi della vicenda umana, essa ora è chiamata a farsi testimone del dono di Dio che ha nella Pasqua di Gesù la sua pienezza e tutta la sua fecondità!
L’umile tessitura della nostra esistenza personale è chiama ad essere, e può essere, celebrazione dell’Amore di Cristo e della sua Pasqua!
Per questo Gesù afferma di essere venuto e di averli chiamati a seguirlo, per preparare “per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me”.
Siamo chiamati a vivere in pienezza il mistero del Figlio di Dio, anche noi come figli suoi!
Il nostro brano termina con l’immagine stupenda di una mensa del cielo, di cui la mensa pasquale è annuncio e immagine: “perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno” (ver.30), pienamente partecipi della gloria regale della fine!
Chissà quante persone meravigliose, e molto piccole (!), oggi ognuno di noi oggi può “intravedere” nella gloria di Dio!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.