12 Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. 13 Avrete allora occasione di dare testimonianza. 14 Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; 15 io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. 16 Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; 17 sarete odiati da tutti a causa del mio nome. 18 Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. 19 Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.
Luca 21,12-19

E’ questo il grande annuncio della testimonianza cristiana!
Ascoltando e accogliendo da Gesù il Vangelo, tutti i discepoli di tutti i tempi, qui rappresentati dal primo gruppo di loro, seguiranno il Signore celebrando la sua stessa vita e particolarmente la sua Pasqua di morte e risurrezione.
E’ la nuova grande “liturgia della vita”!
Così, la violenza descritta al ver.12 diventa, al ver.13, l’ “occasione di dare testimonianza”!
Per questo, tale è l’atteggiamento fondamentale suggerito da Gesù ai suoi discepoli di tutti i tempi: “Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza”! (vers.14-15).
E allora nessuno potrà impedire o deviare la Parola e la Sapienza che i discepoli manifesteranno.
Tale suprema testimonianza sarà presente dappertutto: anche nei più delicati rapporti famigliari, perché la famigliarità e la comunione con Lui sarà orizzonte e condizione della verità di ogni relazione! (vers.16-17).
Per questo i discepoli conosceranno anche la solitudine di Gesù consegnato dal Padre al suo sacrificio d’amore!
Ma tutto questo non sarà sconfitta, ma “con la vostra perseveranza (è la paziente e umile sopportazione!) salverete la vostra vita” (ver.19)!!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Cosa dicono oggi le parole di Gesù a noi che non siamo perseguitati né siamo in conflitto con parenti e amici? Trovo la risposta nel commento di Giovanni, che scrive: tutti i discepoli di tutti i tempi seguiranno il Signore celebrando la sua stessa vita e particolarmente la sua Pasqua di morte e risurrezione. Ripercorrere, nelle circostanze della nostra esistenza, la Pasqua del Signore. Anche nelle situazioni più difficili e faticose, sappiamo che “nemmeno un capello del nostro capo andrà perduto”! E, al momento opportuno, non ci mancheranno “parola e sapienza” che vengono da lui, dalla sua affettuosa vicinanza e assistenza.