1 Un giorno, mentre istruiva il popolo nel tempio e annunciava il Vangelo, sopraggiunsero i capi dei sacerdoti e gli scribi con gli anziani 2 e si rivolsero a lui dicendo: «Spiegaci con quale autorità fai queste cose o chi è che ti ha dato questa autorità». 3 E Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una domanda. Ditemi: 4 il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?». 5 Allora essi ragionavano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché non gli avete creduto?”. 6 Se invece diciamo: “Dagli uomini”, tutto il popolo ci lapiderà, perché è convinto che Giovanni sia un profeta». 7 Risposero quindi di non saperlo. 8 E Gesù disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
Luca 20,1-8

COMMENTO
E’ molto interessante l’accostamento con la testimonianza di Giovanni Battista che Gesù ci offre oggi donandoci l’incontro tra la Parola custodita dai padri ebrei e la Parola del vangelo. Il divino dono del Battista è necessaria premessa al vangelo di Gesù.
“I capi dei sacerdoti e gli scribi con gli anziani” gli chiedono con quale “autorità”, cioè con quale “potenza”, Egli compia la sua opera a da chi tale potenza Egli abbia ricevuta. Gesù risponde ponendo anch’egli una domanda, circa il battesimo di Giovanni e la sua provenienza: “dal cielo o dagli uomini?” (ver. 4). Essi esitano a rispondergli e infine affermano di non saperlo. Allora Gesù esprime il suo giudizio, affermando che anch’egli non entrerà nel tema di tale “potenza”.
Noi ne traiamo il pensiero che tale potenza viene da Dio stesso e che per questo è assolutamente necessario il dono della fede.
E la fede è l’accettazione di tutti i doni che nel corso della storia della salvezza Dio ha fatto al suo popolo e attraverso di esso all’umanità intera.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni e Francesco