5 Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, 6 perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, 7 e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, 8 vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.9 Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. 10 Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. 11 Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? 12 O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? 13 Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
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COMMENTO Lc 11,1-14
Oggi festeggiamo la “nascita” del “Padre nostro”, donato alla Chiesa dal Signore: è la dichiarazione rivolta da Dio all’intera umanità come ad un’unica famiglia. Per questo, è di estremo valore e di divina bellezza la risposta che Gesù da’ quando gli si chiede “Signore, insegnaci a pregare”. Egli risponde con: “Padre”! E’ il principio di un dono del Signore. E’ il cammino che farà in tutta l’umanità l’unica grande famiglia dei figli di Dio. Si potrebbe dire: “Chissà quanti secoli ci vorranno!”. Noi però sappiamo che malgrado tutte le fatiche e tutte le ferite della storia c’è già l’unico Spirito Santo che in ogni uomo e in ogni donna della terra già riconosce e proclama il Figlio di Dio. Per questo “Spirito” siamo già in qualche modo un’unica famiglia. Per questo ascoltiamo dal ver. 5, che vede tutta l’umanità come una universale amicizia: “Amico, prestami tre pani, 6 perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”. I cristiani hanno il compito privilegiato di vedere e di custodire tale amicizia, anche con insistenza. Magari con qualche fatica noi cristiani siamo incaricati di riconoscere questa universale parentela: per questo, il ver. 8 ci ricorda che dobbiamo essere insistenti e invadenti. La Parola del Signore è decisamente “ottimista”: “chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”. Dobbiamo allora, pur con tanti limiti e fatiche, volerci bene: “Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?”. Riceviamo oggi un comandamento di speranza: “Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!”.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni e Francesco