21 Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì 22 e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto».

Seleziona Pagina
E’ una scena bellissima, questa del battesimo di Gesù. Intanto, i cieli che si aprono: la comunicazione tra il Padre e noi può riprendere… Poi, la colomba(e l’evangelista stesso si preoccupa di dirci: è solo un simbolo!). Sappiamo che c’è qui un richiamo all’inizio della creazione, quando lo Spirito aleggiava sulle acque. Ma la colomba, per gli ebrei, era anche un simbolo di amore e fedeltà (“come amor di colomba al suo nido…”, dice un vecchio proverbio riferendosi al fatto che la colomba torna, ostinatamente, al nido prescelto e già usato). Infine, le parole dall’alto, tra le quali spicca quel “prediletto”: come sappiamo, non significa “preferito ad altri”, ma “amato come si può amare l’unico figlio”…
In Marco 1,5 viene sottolineato il fatto che “..tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme si facevano battezzare da lui (Giovanni)”. Nel testo di Luca esplicitamente si dice che “…tutto il popolo fu battezzato”(ver.21), e quindi si vuole sottolineare l’intera vicenda di Israele che custodisce le promesse divine e accede al dono supremo del Cristo di Dio. Gesù è in mezzo a tutti! “Gesù, ricevuto anche Lui il battesimo”: mi sembra molto bella sia questa globalizzazione del popolo, sia questa piena immersione del Signore nel suo popolo.
Luca annota che Gesù “stava in preghiera”: è veramente il Figlio di Dio che mostra a tutte le generazioni come si è – e si diventa – figli di Dio: non con il tentativo di furto messo in atto dai progenitori, ma supplicando e accogliendo la comunione d’amore con Dio. Sembra che proprio per questa via “il cielo si aprì”: qui sembra terminare la separazione tra Dio e l’umanità!
Lo Spirito che al principio si librava sulle acque e che in forma di colomba si è posato sulla terra alla fine del diluvio, ora, in Gesù Cristo, scende sull’umanità che in Lui è ritrovata e riconciliata. Quanto prima era sottolineata l’appartenenza di Gesù all’umanità e in particolare al popolo eletto, ora si esalta la particolarità assoluta della sua elezione. Quello che al miracolo della trasfigurazione verrà detto in terza persona:”Questo è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo”(Luca 9,35), qui viene detto come dialogo intimo ed esclusivo tra il Padre e il Figlio:”Tu sei il mio figlio prediletto…”. Ma in questo “Tu” è contenuta la speranza per l’intera umanità nella quale il Figlio di Dio si è immerso.
“…in Te mi sono compiaciuto”. Siamo all’inizio della predicazione e dell’opera di Gesù, che culminerà con la sua Pasqua, e viene proclamato da Dio quello che è il significato profondo della sua “missione”: restituire all’umanità la condizione assolutamente privilegiata tra tutte le creature. Gesù è veramente il “nuovo Adamo”. Tutto quello che Gesù dirà e compirà sarà l’esplicitazione di questa parola, e sarà la grande via nuova aperta per l’umanità verso la piena intimità con Dio Padre.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.