21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era
stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore –23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore –24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore –23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore –24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Qualcuno giustamente osserva l’importanza e la preziosità di questo entrare di Gesù in tutta la vicenda, la tradizione, la fede del suo Popolo, e quindi nella realtà di tutto l’umano che in Israele lo ha atteso. Noi osserviamo con cura la Parola che oggi accogliamo nella nostra preghiera, Parola che è la fonte del nostro Battesimo! A proposito del nome, mi sembra di grande rilievo l’importanza che viene attribuita al nome! Dice che al bambino viene dato il nome Gesù, “come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo”(ver.21). C’è un rapporto tra il nome e il mistero di una persona e della sua vita! Io sono stato chiamato con il nome di mio nonno, ma è stato importante per me sapere, ad un certo punto della mia vita, che “Giovanni” dice “la misericordia di Dio”. Certi nomi non sono importanti per la loro origine storica, ma lo sono per chi li ha portati: pensate a Francesco! A proposito della circoncisione, Francesco della Dozza mi dice che il Card. Lercaro osservava in questo testo che con la circoncisione Gesù versava per noi le prime gocce del suo sangue.
E Gesù viene anche “presentato” al Signore, viene cioè consacrato, essendo primogenito, al Signore. Battezzati in Lui, noi tutti siamo “consacrati” al Signore. La nostra vita è unita e offerta a Lui. In Esodo 13 e in Levitico 12 potete trovare la fonte di questo gesto, il suo significato profondo, e quindi la sua potenza profetica per noi a motivo di Gesù. In particolare, Levitico 12,8 ci offre un particolare prezioso, perché dice che chi non aveva i soldi per offrire un agnello, in quell’occasione offriva “una coppia di tortore o due giovani colombi”, come ascoltiamo qui al ver.24. Gesù è un Bambino povero.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Mi è sembrato bellissimo che il Signore, scegliendo l’offerta dei poveri, scelga di associare alla Sua consacrazione l’offerta di DUE: due tortore o due piccoli colombi. Per le due colombe si dice che sono piccole, che sono uccellini da nidiata….per le tortore, a differenza del testo del Levitico (Lv 12,8) che dice semplicemente “due”, qui si dice che sono “una coppia”. Viene usato un termine molto raro che, nel Nuovo Testamento è usato solo un’altra volta, sempre da Luca per dire ‘il paio’ di buoi (Lc 14,19). Anche nel Vecchio Testamento è usato per dire il paio di animali da soma. Sono DUE che fanno fatica INSIEME.
Mi è sembrato bellissimo che all’offerta unica dell’UNICO agnello al Signore piacesse associare questa offerta: DUE piccoli che fanno fatica INSIEME.