29Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. 30Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. 31Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. 32Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona.
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La Parola di Dio è il grande miracolo della nostra vita. Questo miracolo viene chiamato, al ver.32, “predicazione”. Non è la “predica”, ma è l’avvenimento della Parola. Quando la Parola viene annunciata con fede e con fede viene ascoltata e custodita, come Gesù dice nei versetti precedenti (vers.27-28) con il paragone della donna che partorisce e allatta, allora si compie l’avvenimento della Parola. E quando si dà tale avvenimento, Dio stesso si rende presente e operante nella vita dell’umanità.
Non ci sono “segni” verso la Parola, ma è la Parola a generare segni, appunto quando viene ascoltata e custodita. E l’opera fondamentale della Parola è la Pasqua, cioè la vittoria sulla morte e il “passaggio” (questo è il possibile significato della parola “pasqua”) alla vita nuova dei figli di Dio, che qui è espressa con il verbo “convertirsi”: “…essi alla predicazione di Giona si convertirono”.
E qui si parla di pagani, dagli abitanti di Ninive alla regina di Saba! Dunque, il miracolo della Parola, quello che era significato dall’immagine della donna che partorisce e allatta, e quindi dall’evento supremo dell’Annunciazione del Signore, dall’evento di Nazaret, si dilata a tutto il mondo! Ed è così, perché a Nazaret “il Verbo si fece carne”, e Dio “venne ad abitare in mezzo a noi”(Giovanni 1,14). L’evento dell’annuncio evangelico è la celebrazione di tale venuta del Figlio di Dio nella storia umana, nella storia di ogni uomo e donna della terra.
La “generazione malvagia” che “cerca un segno”, è quella che non ritiene di doversi “convertire”, e di avere già il possesso della verità di tutto.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.