27 Mentre diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: «Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!». 28 Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
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E’ bello che, dopo l’immagine dell’uomo come una casa liberata dal forte che la teneva prigioniera, ora Gesù ci regali l’immagine di una mamma, anzi della sua stessa mamma, e ce la regali per voce di una donna, evidentemente ammirata di Lui. Ci sarà utile ritornare a Luca 8,19-21, dove ci siamo già incontrati con questa “relazione” tra la madre – e là anche i fratelli – e il discepolo che ascolta e custodisce la Parola di Dio. La Chiesa antica ama pensarsi attraverso l’immagine della “Ecclesia Mater”, che nella sua fedeltà genera il Cristo in molti cuori e genera molti uomini e donne alla fede in Lui.
Certamente il grido appassionato di questa donna anonima ci riporta anche ai primi due capitoli del Vangelo secondo Luca e particolarmente all’incontro tra Maria ed Elisabetta. Il Signore non rifiuta l’affermazione della donna, ma la sviluppa per affermare l’intima relazione feconda tra Gesù e il credente in Lui. In tal modo, il fatto storico della maternità di Maria diventa paradigma della fede.
L’immagine della madre viene espressa secondo due elementi: la gravidanza e il nutrimento. E secondo due elementi Gesù descrive qui la beatitudine del credente: l’ascolto della Parola e, piuttosto che l’ “osservanza”, come dice la versione italiana, la “custodia” della Parola stessa. Ritornando un momento a Luca 1-2, considerate con particolare attenzione un mirabile versetto che si pone “in mezzo” tra la maternità biologica di Maria e la sua fede:”Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore”(Lc.2,19). Qui è veramente Lei la donna che la donna nella folla dice “beata”, attributo che in Lc.1,45 afferma Elisabetta:”E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore”, e Maria stessa riprende nel suo canto:”D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata”(Lc.1,48).
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Mi è piaciuto molto il parallelismo del testo di oggi tra la mamma che porta in grembo e nutre il Signore e chi ascolta e custodisce la Parola del Signore perchè indica che il rapporto con Gesù, attraverso la Parola, è così stretto, intimo, necessario, vitale, pieno di amore come quello tra la mamma e il suo bambini.
Il verbo osservare-custodire l’avevamo trovato anche al v.21 dove diceva che l’uomo forte ben armato custodisce la sua casa e i suoi beni sono nella pace. Penso allora che con la stessa forza e la stessa attenzione dobbiamo custodire la Parola nel nostro cuore affinchè rimanga, affinchè nessun altro, nessun demonio, prenda il suo posto. Questa “ospitalità” quotidiana, giornaliera, sempre nuova è la fonte della gioia più grande!
E’ per tutti, per tutti noi questa beatitudine. Tutti noi come colei che ha portato e che ha nutrito Gesù. Tutti noi che diamo alla luce il Cristo, se ascoltiamo e custodiamo la parola di Dio. Tutti noi che, nella storia e nella vita nostra e di chi ci vive accanto, abbiamo la possibilità di far nascere la novità di Dio se ascoltiamo con fedeltà la sua parola. Veramente ” una sola è la cosa di cui c’è bisogno… la parte migliore, che non ci sarà tolta” abbiamo letto pochi giorni fa a proposito delle due sorelle Marte e Maria (Lc 10,42). Beatitudine come dono e come responsabilità, come dono da accogliere ma anche da custodire facendo, lavorando, nutrendolo con la vita.
Scusate, ho letto i vostri scritti, ma io il versetto
27 Mentre diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: «Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!». 28 Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
Lo interpreto invece come un Gesù che dice in risposta a chi voleva rendere beato chi l’ha nutrito carnalmente:
“Piuttosto che essere (invece di essere) beato il ventre di chi mi ha nutrito sono beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!” ergo che chi crede a Gesù e (quindi) segue la Parola di Dio (perchè credendo in Lui segue i suoi insegnamenti, cioè di seguire la Parola di Dio) è beato.