Caro don Giovanni, siccome tengo via i ritagli di giornale con i suoi interventi, vedo che almeno sei volte su dieci chi le scrive e le sue risposte hanno come argomento cose riguardanti la famiglia.

I rapporti tra genitori e figli e specialmente la vita matrimoniale e le sue difficoltà. Lei si dà una ragione di questo?

(messaggio firmato)

Anch’io mi sono accorto di questo. Ma devo dire di più. Notando questa prevalenza ho avuto ulteriore conferma di quello che occupa maggiormente la mia vita di cittadino, di cristiano e di prete. Oggi il tema della famiglia è assolutamente prevalente. Anche le varie “corrispondenze” tenute dai giornali e dalle riviste và in questa direzione. La ragione di tale prevalenza è ovvia: stiamo vivendo un tempo di grande passaggio. E dico così per non definirlo troppo gravemente un tempo di crisi.

Di mese in mese, più che di anno in anno, il matrimonio “diminuisce”: non solo e non tanto come numero, che è verissimo. Ma come pensiero, come progetto, come realtà. E quando celebriamo qualche matrimonio, è raro che noi parroci chiediamo le pubblicazioni matrimoniali a due diverse parrocchie, perchè i futuri sposi già vivono insieme. Amici carissimi, veri fratelli nella fede, si trovano spesso nelle stesse vicende dei loro figli in questo modo. Il problema non è solo quello per noi principalissimo del sacramento del matrimonio. E’ in gioco la struttura fondamentale della convivenza umana, della crescita e della formazione delle persone, del significato stesso della fecondità e della generazione dei figli.

In un paese come l’Italia il trauma è ancora più grande proprio per la nostra secolare tradizione famigliare. Che cosa possiamo fare? La speranza non può cadere! A me sembra di vedere che un paziente riavvio di tutto il discorso, un’umile riproposizione del mistero nuziale secondo la nostra grande tradizione ebraico-cristiana possono essere ritrovati in termini e a livelli profondi. Capita che a volte un tesoro, perchè continui ad essere vissuto come tale, debba essere “riscoperto”! Credo che per questo sia necessario pensare a catechesi portate avanti secondo le esigenze di ogni diversa situazione. Prospettiva di grande impegno e di grande fascino. Mi dà molta gioia vedere che coppie di sposi contenti della loro ormai lunga strada di consacrazizone all’amore nuziale, volentieri comunicano non solo la loro storia, ma anche le grandi luci di sapienza e di pensiero che li hanno accompagnati e illuminati. Perciò, custodiamoci e cresciamo in una grande speranza.

Buona Domenica. d.Giovanni. 10 giungo 2011