Da molti anni non visitavo le tombe dei patriarchi ad Ebron. La situazione sempre troppo tesa e troppo dolorosa di un’intera grande città tiene lontani i pellegrinaggi tradizionali. Ho rivisto volentieri la grande costruzione voluta da Erode ai tempi di Gesù. La memoria della sepoltura di Abramo, Isacco e Giacobbe con le loro spose è stato di tempo in tempo luogo di preghiera per gli ebrei, moschea dopo l’arrivo dell’Islam in Terra Santa, e chiesa cristiana di fattura crociata.

Ricordo ancora una visita fatta con don Giuseppe Dossetti dolo la conquista israeliana e il suo rifiuto a mettersi il copricapo per entrare in un luogo portato via all’Islam e sottoposto alle regole giudaiche. I soldati hanno dovuto cedere alla risolutezza del vecchio. Adesso vi ho trovato uno strano compromesso: hanno diviso i patriarchi! Così agli ebrei sono toccate le sepolture di Giacobbe e Lia. Ai mussulmani quelle di Isacco e Rebecca. Ai cristiani ovviamente nulla, ma la libertà di andare nell’uno e nell’altro luogo: gli unici che possono farlo! E Abramo con Sara?

Questa è l’interessante curiosità! Loro due in mezzo: tra sinagoga e moschea. Due finestre, una ciascuno,  che da una parte e dall’altra guardano nel loro cenotafio. La cosa mi ha molto colpito, e mi è venuto immediato chiedere ad Abramo come si sente in questa vicenda. Certo c’è tutto il dramma di una separazione e di un conflitto che arriva sino al padre di tutte le fedi. Però c’è lui in mezzo! Là dove i nemici gridano la loro divisione, Lui è affacciato sull’uno e sull’altro. Come ogni padre di famiglia che non sopporta le divisioni tra i figli e non tiene per nessuno perché tiene per tutti e per ognuno.  Certo con un occhio di attenzione privilegiata per il più debole e il più colpito.

Insomma, litigando e forse senza volerlo, hanno trovato un segno bello – anche se un po’ ironico! – della pace alla quale il padre Abramo li chiama e li aspetta. Capita spesso che il punto di divisione possa diventare l’appello più potente alla riconciliazione.

Buona Domenica. d.Giovanni 26 agosto 2011