Caro don Giovanni, per me  i  tempi delle cosiddette “feste” è il più penoso. Io non credo che possa succedere qualcosa di veramente nuovo e per questo il tempo mi sembra sempre la stessa musica dove si ripete sempre lo stesso ritornello. La novità è una favola e un’illusione. Che cosa ne pensa lei che ha la fede che io non ho?

Caro amico, da più di un mese il suo messaggio attende risposta, perché pensavo che proprio queste molte feste ci dessero l’occasione del nostro incontro epistolare. Voglio fidarmi della sua dichiarazione di non-fede, anche se molte volte vi scopro tesori tanto luminosi quanto inaspettati. Dalla mia poca-fede traggo la continua, meravigliosa novità del tempo. Tutto questo viene dalla meravigliosa Parola del Signore. È questa stessa Parola a dire il suo essere antica e sempre nuova. Per questo essa suscita sempre meraviglia e commozione. E il bello è che a meravigliare e a commuovere non è solo la Parola, ma tutto quello che la Parola dice: le persone del nostro amore, tutti i regali che abbiamo ricevuto nella nostra vita… e anche le situazioni e le vicende meno felici o addirittura tristi. Perché questa Parola è capace di fare risuscitare sempre tutti e tutto. Pochi minuti fa ho saputo della morte della mamma di un mio amico e fratello carissimo. Ma, mentre leggevo la notizia, l’ho vista passeggiare con la mia mamma nel giardino di Dio. Penso parlassero tra loro di me e del mio fraterno amico. Tutto è sempre nuovo e sorprendente. Anche il suo breve messaggio è stato, come vede, fonte di gioioso stupore. Buona domenica e felice Anno nuovo a lei e a tutti i miei carissimi venticinque lettori.

Giovanni della Dozza

Nota: Articolo pubblicato su “Il resto del Carlino – Bologna” di domenica 1 Gennaio 2017 nella rubrica “Cose di Questo mondo”.