17 Svégliati, svégliati, àlzati, Gerusalemme, che hai bevuto dalla mano del Signore il calice della sua ira; la coppa, il calice della vertigine, hai bevuto, l’hai vuotata. 18 Nessuno la guida tra tutti i figli che essa ha partorito; nessuno la prende per mano tra tutti i figli che essa ha allevato. 19 Due mali ti hanno colpito, chi avrà pietà di te? Desolazione e distruzione, fame e spada, chi ti consolerà? 20 I tuoi figli giacciono privi di forze agli angoli di tutte le strade, come antilope in una rete, pieni dell’ira del Signore, della minaccia del tuo Dio. 21 Perciò ascolta anche questo, o misera, o ebbra, ma non di vino. 22 Così dice il Signore, tuo Dio, il tuo Dio che difende la causa del suo popolo: «Ecco, io ti tolgo di mano il calice della vertigine, la coppa, il calice della mia ira; tu non lo berrai più. 23 Lo metterò in mano ai tuoi torturatori che ti dicevano: “Cùrvati, che noi ti passiamo sopra”. Tu facevi del tuo dorso un suolo e una strada per i passanti».
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COMMENTO Famiglie della Visitazione
Gerusalemme è chiamata da Dio a svegliarsi da un sonno di morte che Dio stesso con la sua ira ha fatto scendere su di lei! Nessuno dei suoi figli che essa ha partorito e allevato la soccorre.
Ma questi stessi figli patiscono la desolazione e la distruzione della loro madre e “giacciono privi di forze agli angoli di tutte le strade” (ver.20).
Ma Dio non abbandona il suo popolo!
Egli dice alla sua amata Gerusalemme: “Ecco, io ti tolgo di mano il calice della vertigine, la coppa, il calice della mia ira”!! L’amore per lei è sempre superiore ai motivi della sua ira!
Sembra che proprio per questo suo amore “nuziale”, Dio sia come costretto a liberarla dal male che peraltro ella merita!
Tale è l’amore di Dio per ciascuno di noi e per tutti noi!
Dio ti benedica e tu prega per noi!
Francesco e Giovanni.