Buon-SamaritanoSono una ragazza che soffre da molti anni di depressione e sto veramente male. Un vero calvario che distrugge i miei miserabili e tristi giorni. Oramai la mia vita non vale più niente. Mi dispero e vorrei tanto morire, ma poi me ne pento di questi pensieri anche perché sono cristiana e credo in Dio Padre. Giorni fa un mio fratello si è tolto la vita, una vera tragedia che mi ha portato nella più nera disperazione, io non riesco ad accettare la sua morte, la vita è una grande valle di lacrime, e adesso è molto difficile andare avanti senza di lui. Mi aiuti e spero di ricordarlo nelle preghiere che il Signore abbia pietà di lui. Grazie per avermi ascoltato.

Carissima, la tua lettera che riporto in alcuni passaggi voglio collocarla in questa domenica dove Gesù ci racconta la parabola del Buon Samaritano, un uomo eretico e disprezzato dagli ebrei, che si commuove davanti alla condizione di un ebreo che incontra mezzo morto sulla sua strada. Quel Samaritano è l’immagine dello stesso Gesù, cioè di Dio che si è esiliato nella nostra carne e nella nostra condizione di morte per farsi “prossimo” ad ogni nostra condizione di dolore. Mentre tu mi mostri il tuo dramma e mi chiedi aiuto, io mi sento piccolo e debole e persino nella tentazione di fuggire dalla tua condizione ferita. Ma voglio esserti vicino e ti chiedo di aiutarmi a trovare dove sei! Il tuo male mi spaventa e mi mette davanti non solo alla tua ma anche alla mia povertà. Come posso esserti di aiuto? Però ho fiducia che semplicemente il nostro essere vicini provocherà il Signore ad essere vicino a noi. Questa parabola viene molte volte spiegata come l’invito a farci vicini al nostro prossimo. Forse il suo significato più profondo è quello di ricordarci innanzi tutto quanto il Signore si sia fatto vicino alle nostre povertà. Tu ti sei fatta vicina alla mia povertà. Spero di poter anch’io farmi prossimo al tuo dolore per condividerlo e per chiedere con te la carezza del Signore.
Buona Domenica a tutti.

Don Giovanni.

Domenica 14 Luglio 2013