michelangelo2Sono una mamma che rischia la disperazione. Mi figlia, di diciotto anni, persona di grande intelligenza e di straordinaria bontà, e credo di essere semplicemente sincera nel dire questo, brava a scuola e sempre con un rapporto affettuosissimo con me, con suo padre e con gli altri due fratelli, mi ha scritto un biglietto che ho trovato sul comodino qualche settimana fa, di essere omosessuale. Devo dire che il pensiero di questo mi aveva qualche volta attraversato. Ora lei stessa me lo dice con disperazione, perché vuole assolutamente essere sincera, ma pensa che il babbo non  accetterà simile condizione. Devo dire che anch’io sono un po’ timorosa. Ho saputo che c’è un gruppo cattolico di persone in questa situazione che qualche volta frequentano anche la sua parrocchia. Può dirmi qualcosa? Per ora io a lei ho detto solo che le voglio molto bene e che le voglio bene così come lei è. La ringrazio per quello che volesse rispondermi, anche perché penso che altre persone nella mia condizione ne avrebbero bisogno.

Se lo ritiene opportuno e possibile, sarei contento di poterle parlare. Mi ha colpito che lei abbia scelto una via così pubblica per comunicare la sua delicata situazione. Qui, subito, mi sembra importante dare una prima risposta che avrebbe certamente bisogno di essere approfondita e magari corretta da persona più esperta, e soprattutto più fedele di me al Vangelo del Signore. Perché questo mi sembra adesso di doverle dire. Per aiutare questa ragazza bisogna incontrarla con l’affetto e non con il giudizio. E con l’affetto del Vangelo. Con l’affetto del Signore del Vangelo. Secondo quello che Papa Francesco ci suggerisce con sapienza ed affetto. Il Signore ama le persone. In modo particolare ama le persone più in difficoltà. La sfida che sempre ci troviamo davanti non è quella del giudizio morale, ma prima di tutto è quella di portare il Vangelo e la sua potenza d’more e di misericordia ad ogni persona, ad ogni situazione. La sua risposta d’amore a sua figlia è il modo giusto, secondo me, per entrare in un dialogo che vuole comunicare la misericordia e la potenza del Vangelo. Il giudizio del Vangelo cerca sempre la salvezza e il bene delle persone. Il bene che lei vuole a sua figlia sarà la guida migliore di ogni parola e di ogni atteggiamento. Al babbo, forse bisognerebbe che parlasse lei mamma per prima. Spero che possiamo vederci, e intanto la ringrazio vivamente anche a nome dei miei lettori che certamente le saranno grati e vicini. Buona Domenica a tutti.

Giovanni della Dozza.

Domenica 3 Aprile 2016.