RONCHI – Il 10 settembre 2022 circa 250 persone si sono raccolte alla Villa dei Ronchi per fare festa a Giovanni Nicolini per i suoi 50 anni di sacerdozio. Pubblichiamo il racconto, le foto e tutti i video della serata.

Sono curati e accoglienti i prati di Villa Ronchi in questo bel tramonto settembrino, già pronti ad accogliere i molti passi incerti di tanti ma anche le corse irrefrenabili dei bambini che cominciano ad arrivare saltellando.

Compaiono perfino due banchetti di vendita “Ma cosa c’è una fiera?!”

Gallerie fotografiche della serata a cura di Giacomo Fabiole e Dario Sermasi

Qui l’album completo di Giacomo Fabiole aperto a tutti i contributi

Sopra uno vengono proposte alcune pubblicazioni recenti e commenti di testi biblici, sull’altro, molto più colorato, spiccano una montagna di tessuti cuciti dalle signore di Gomito a Gomito, e al centro il grande tendone bianco che dovrà contenere e proteggere i tanti ospiti di questa serata.

Già pronta un’apparecchiatura sobria ma elegante e attorno tante sedie per celebrare il vespro prima di iniziare tutto.

Di chi è la festa questa sera, chiede un bambino a suo padre. ”Di Giovanni”.”Perchè gli facciamo festa?” “Perchè vogliamo ricordare la sua ordinazione di prete 50 anni fa”. “E come si fa questa festa? “ma vediamo, dai vai a sederti”.

Poi tra i tavoli tutti trovano un posto e qualcuno dice al suo vicino “abbiamo fatto bene a venire,c’è tanta gente! Ho sentito che siamo più di 200” “e si mangia anche, ah sì qui sempre si mangia, si beve, si sta bene. E chi ha preparato tutto per tanti? Ah c’è sempre la Piccola Carovana che porta tutto già pronto”.

E così’ prende il via la cena, il primo, il secondo, perfino il dolce, l’uva bianca e nera, il vino: tutto servito amabilmente da tante mamme giovani e svelte e tanti ragazzi per niente impacciati, che intanto hanno occupato un tavolone al centro del tendone per stare tutti insieme.

Quanta gente! Molti si conoscono, si riconoscono, si ritrovano, si salutano, in un misterioso filo mai spezzato di amicizia, di affetti, di ricordi. Molti non ci sono, ovvio, ma si ricordano anche quelli.

Poi qualcuno si chiede “Ma si mangia e basta?” “No, no, quando don Francesco ha invitato tutti, dovunque andasse, ha detto cena e intrattenimento.” “Cosa ci sarà?”

“Ho visto delle chitarre, ah sì qualcuno canterà senz’altro. poi ci sono delle poltrone in bella vista, una rossa più grande e due più piccolette di fianco, poi microfoni.

Qualcuno sta spiegando cosa succederà, ma le voci si coprono un po’…

Così comincia l’intrattenimento che sarà un lungo mosaico di racconti che cercheranno di ricostruire il lungo cammino, la bella strada che Giovanni ha cominciato fra noi ancor prima dei fatidici 50 anni.

Non può mancare la canzoncina un po’ astrusa del “Gaucho innamorato” che Giovanni Paolo, cultore di tanti nonsense, ci propone per le grandi occasioni, deve essere rimasto l’unico al mondo a rinverdire il vecchio repertorio di Rascel, (chi era costui?!?) tanto superato e sconosciuto che ormai è diventato un innovatore: “son nozze di oro del nostro Giovanni beviamo champagni con il consommè”.

Seguiranno, trasmesse da una improbabile radio del tempo che fu, una serie di belle canzoni proposte da un bellissimo e bravissimo coro accompagnato da strumentisti che cerca di sottolineare i tempi dei racconti. che cominciano davvero da lontano.

Tomasina ci ricorda che lei conobbe Giovanni diacono nelle Parrocchia di Corticella,era il 1967, per  coinvolgerlo in una “litigiosissima” gestione di Villa Madonna della Neve che accoglieva mamme con bambini spesso un po’ in difficoltà, e che da quel momento “la linea rossa” fu tracciata…bibbia, feste, scuola, viaggi, amicizie, ospitalità, conoscenze.

E ci si sposta a San Giovanni in Persiceto, aiuto in preparazione .. di cui due ragazzi-ex ci raccontano che questo diacono misterioso e molto speciale portò novità, cambiamenti, incontri e bibbia, preghiera, “ci chiamavano quelli della bibbia, con eskimo d’inverno e sandali d’estate, sempre in movimento..

E arriva l’ordinazione solenne, vescovo cattedrale e festa insieme… ecco festa insieme, teniamo presente questa frasetta!!

Qualcuno intanto ha finito gli studi e comincia a pensare di dare un volto alla sua vita, qualcuno si sposa, qualcuno decide di vivere insieme, cercando di ripetere un modello che già da molti anni si sta seguendo con passione la Piccola Regola della Famiglia di don Giuseppe Dossetti.

Certo sempre un po’ qua e un po’ là, Sovere diventa una specie di casa comune per molti periodi di ritiro e di preghiera, di studio, di incontro, di vacanza, finchè non compare dalle nebbie più profonde il nome di Sammartini. “Che cos’è? Non è segnato neppure sulle carte” disse qualcuno.

Non ho visto niente: solo una cabina del telefono nella nebbia più totale” fu il risultato di una spedizione notturna di altri.

Si seppe solo più tardi, e questa sera mirabilmente lo sentiamo dalla voce di Francesca, come era nata questa venuta dell’ormai ex cappellano di Persiceto.

Ma sa predicare quel giovanotto?” chiese qualcuno, dopo che la richiesta, forte ed energica di un piccolo gruppo di parrocchiani, al vescovo era stata accolta e concesso l’arrivo di un nuovo prete. Chissà cosa sarebbe successo se quel bel gruppetto deciso e determinato non avesse sostenuto, pur escludendo la parte femminile, tanto interessante e vispa, dal diretto incontro col superiore questa richiesta e si fosse rassegnata ad andare a messa a Crevalcore come proponeva qualcuno!!!

“E quella fu la casa per tutti” dice Nicola in un’altra tesserina del suo mosaico. Lui sapeva predicare, eccome, aiutava tutti a leggere il vangelo, a conoscere le lingue, a vivere insieme, molto insieme, a fare della nostra vita una continua splendida liturgia di famiglia di famiglie, figli, scuole, scuoline, scuole rurali, della pace, di lingue, cooperative, viaggi, ministeri, accoglienza, piccoli e malati: ci stavano sempre tutti! Oggi si chiama inclusività, allora non lo sapevamo.

E nei racconti di tanti si susseguono i ricordi dei viaggi dei ragazzi della scuola paterna, che studiavano tutto l’anno ma non andavano mai a scuola, dei lombardi, che erano spesso napoletani, che scesero anche loro.

C’è stato spazio per tutto, anche per l’Africa, che ha tenuto impegnati per oltre vent’anni tanti fratelli e sorelle, qualche famiglia che ci ha passato le ferie lavorando un po’, e poi la Terra Santa, la casa sul Monte degli Ulivi, i pellegrinaggi, 350 una volta, nel 1987, una bazzecola la cena si stasera!!!.

All’amato Biffi, che intanto era succeduto al Poma, è venuto ad un certo punto la necessità di un polo cittadino, tanti incarichi importanti a guidare la carità, l’informazione, le carceri, e allora la Dozza. A metà del cammino fiorisce questa seconda esperienza di parrocchia che cerca in parte di riprodurre le belle esperienze di Sammartini.

Intanto ci sono Francesco e Giuseppe che, ordinati i 14 settembre 1999, seguono in altri luoghi. Al centro sempre i gruppi del vangelo, la lectio continua, la messa.

Oggi lo chiamerebbero un “format…”

Allora, è già quasi mezzanotte, bisogna cominciare a muoversi”, i tavoli cominciano a svuotarsi.

“Che bella festa, in tanti, ma come in famiglia, buonissimo anche il mangiare. Che bravi, hanno preparato proprio bene!!”

Che bella idea il racconto e la festa, la memoria fatta insieme, alla fine sarà stata anche la festa di Giovanni, ma ho avuto l’impressione che abbiamo ripercorso un lungo cammino fatto insieme con tante gioie e tante fatiche, tante lacrime, tante risate: un bel cammino con tanti protagonisti”.

“Però, dai, il vero protagonista è stato Giovanni o il vangelo!?”

 “Certamente non c’è stato nessun taglio celebrativo, io non so come si fanno le feste dei 50anni di ordinazione di un prete, comunque questa è stata bella, proprio bella, perché alla fine ci siamo fatti festa insieme.”

Certo qui le feste non mancano. Guarda che va bene, essere capaci di far festa, da poveretti come siamo, senza lasciar fuori nessuno, è la nostra salvezza.”

“Insomma tu dici che è stata una festa di un popolo, non di una sola persona, quindi noi, non lui solo”.

Ormai stremati da commozione, gioia, riconoscenza, faticano anche Francesco e Giovanni. Confidano che questo Noi è il grande messaggio di speranza che aiuta ad andare avanti in un mondo che è tutto chiuso nel suo individualismo.

”Ho capito che non è stata la mia festa, ma la nostra festa, non è stata la storia di Giovanni, ma è la nostra storia della  salvezza: insieme”.

Aggiornamento del 20/9/22:

La bella festa per i 50 anni di ordinazione di Giovanni continua a suscitare interesse e in tanti hanno voluto aggiungere qualche bel pensiero e riflessione:

-E’ stato molto bello l’essere stati in tanti insieme, a tavola insieme. Gioia per tutti: i più piccoli, ma tutti tutti a proprio agio, come di chi si sente a casa, così tutti, fra i più piccoli, si sono sentiti accolti.

-Bella la festa! è stata bella perché è stato ripercorrere la strada di “Giovanni con noi”, un racconto che ha messo sempre in rilievo l’essere insieme piuttosto che un suo protagonismo. Del resto mi pare che lui si percepisca così: insieme.

– Belli anche i tanti inviti perché hanno cercato di coinvolgere un po’ tutti, facendo sentire ciascuno parte della nostra storia comune, perché è  una storia che raccoglie tutto, anche fatiche ed ombre insieme al tanto bene che si è cercato di volersi.

In massa il gruppo “Radio popolare”  che ha sottolineato:

  • La sensazione bellissima di far parte di una grande famiglia, con una bellissima storia e un bel futuro.
  • Una festa straordinaria per il nostro Giovanni che nella sua passione per il vangelo si fa sempre più piccolo.
  • E’ stato bellissimo poter accompagnare col canto la bella storia di Giovanni che ha festeggiato i suoi 50 anni di prete, spesi bene e con l’intervento più breve di sempre!
  • Serata genuina! Bellissimo far parte di una famiglia così grande e ascoltare la storia di questi 50 anni raccontata con tanta spontaneità e sentimento.
  • Serata di festa, di ricordi, di memoria, di storia resa più emozionante dalla musica e dal canto. Belle tutte le testimonianze: un cerchio fatto di strade che diventano incontri e poi cammino condiviso intorno a Giovanni!

Conclusione dei festeggiamenti:

…venerdì sera 23 settembre c/o le “Sementerie artistiche” con lo spettacolo teatrale
“Manzoni senza filtro” (v. scheda sul sito)
Spettacolo-regalo per Giovanni notoriamente grande fan dei “Promessi Sposi