Caro don Giovanni, a me piace come lei commenta la Parola di Dio. C’è una “scuola” o un “metodo” che si possa percorrere? Lei ha fatto “studi speciali” per questo? Quest’anno la nostra chiesa di Bologna dovrebbe vivere un’attenzione speciale per la parola di Dio. Per ora non sono riuscita a cogliere una strada per questo. Lei ha qualcosa da suggerire? Può darsi che ci sia un altro  dei suoi lettori domenicali che pure lui avrebbe bisogno di una mano o almeno di un incoraggiamento. Le devo confidare che in genere non mi trovo soddisfatta e aiutata dalle omelie domenicali di voi preti. Quando ho il tempo di un’ora di automobile per venire alla Dozza, volentieri vengo a “celebrare” con lei, come le sento dire. Ma poi ci sono anche gli altri giorni dove mi ritrovo in un certo deserto.

Dalla Parrocchia della Dozza sono andato in pensione. Adesso, quando verrà, conoscerà il mio successore che è anche un mio carissimo fratello nella piccola comunità ecclesiale di cui faccio parte. Si sentirà molto aiutata dal suo amore profondo per la Parola di Dio. Provo un tentativo di prima risposta alle domande che lei mi pone nella sua lunga lettera che mi dispiace di non poter pubblicare per i miei cari lettori. Le lascio solo un piccolo pensiero circa l’incontro con la Parola del Signore. Questo incontro è una strada. Una strada quotidiana. Secondo l’invocazione del Padre nostro – “dacci oggi il nostro pane quotidiano” – è un appuntamento quotidiano. E quell’attributo “quotidiano”, nell’antica lingua evangelica è non solo quotidiano, ma anche “essenziale”: non può mancare e ne abbiamo bisogno ogni giorno. Ricorda i nostri padri ebrei nel deserto? Ogni giorno uscivano a raccogliere sulla superficie del deserto il Pane del cielo, il Pane della Parola che Dio donava! Riunita in Concilio, sessant’anni fa, la Chiesa ritenne bene entrare nella grande tradizione della preghiera ebraica che ascolta sempre tutta la Parola in una lettura continua. Poi si è forse un  po’ spaventata, e in questa lettura ha fatto dei “salti”, che sono anche “saltoni”! Ma quella “continuità” è essenziale: tutta la Bibbia è Parola di Dio. E tale rapporto esige, come i grandi incontri d’amore, di essere quotidiano e senza interruzioni! Per il grande dono che abbiamo  ricevuto dagli Ebrei e dal loro grande Figlio, che è Gesù il Figlio di Dio, oggi possiamo leggere tutta la Bibbia che ha un solo vero protagonista! Appunto, Gesù! Ma devo chiedere scusa a lei e ai miei cari lettori per una predica così inutilmente lunga. Buona Domenica, allora!

Giovanni della Dozza e Sammartini.

Nota: Articolo pubblicato su “Il resto del Carlino – Bologna” di domenica 17 Dicembre 2017 nella rubrica “Cose di Questo mondo”.