2015-03-27 Ignazio Monte Sole 210Venerdì 27 marzo alle ore 20,30 nella SALA ILARIA ALPI (Via Persicetana, 226 – Crevalcore) ha avuto luogo l’annunciato ed interessante incontro sul tema:
GIUSTIZIA E/O PACE: dalla primavera araba all’inverno dell’Isis
Relatore: Ignazio De Francesco della Piccola Famiglia dell Annunziata di Monte Sole.

Scarica o vedi volantino illustrativo (file PDF).

Fratel Ignazio è monaco della Piccola Famiglia dell’Annunziata ed ha vissuto in Medio Oriente per 12 anni. Risiede attualmente a Monte Sole nella comunità fondata da Don Dossetti. È studioso di letteratura cristiana in lingua siriaca e di spiritualità islamica.
Ignazio sarà impegnato prossimamente anche in una importante iniziativa promossa dalla parrocchia di S. Antonio alla Dozza che si tradurrà in un ciclo di quattro incontri per “un cammino di introduzione al Corano” (v. note di presentazione).

Di seguito pubblichiamo le registrazioni audio degli interventi ed un piccolo resoconto dell’incontro.

Registrazioni audio:
-Presentazione (file mp3, 5 MB)
-Relazione di Ignazio De Francesco (file mp3, 58 MB)
-Domande  (file mp3, 51 MB)

Piccola sintesi degli interventi a cura di Francesco Scimè.

Introduzione di Rita Baraldi, segretaria del PD di Crevalcore.

Presentazione di Ignazio da parte di Francesco Scimè.

Ignazio De Francesco

Saluto in arabo agli ospiti di origine nordafricana.
Quel che sta accadendo, avviene in casa nostra, cioè nel bacino del Mediterraneo. Noi siamo eredi delle civiltà nate in questo contesto geografico: Mesopotamia, Egitto, Israele, Grecia, Roma. Per questo non si può parlare di conflitto di civiltà: l’Islam ci appartiene, fa parte del nostro mondo culturale e religioso.
Si combatte una battaglia all’interno della casa islamica.
L’Isis, rispetto ad Al Qaheda, ha una forte natura mediatica.
Alcuni testi dell’Isis, (dal sito della rivista Dabiq) con citazioni del Corano: “combatteteli finché non ci sia più politeismo” (8, 39); “raccomandate le buone consuetudini” (i comandamenti: non rubare, non commettere adulterio, la giustizia sociale …); elementi apocalittici (la fine del mondo, la lotta tra bene e male); antitribalismo; lotta agli Stati nazionali e promozione di un unico Stato islamico; i nemici: gli sciiti, i curdi, gli apostati, gli ipocriti, i “crociati”.
Per 13 secoli la civiltà islamica è stata tollerante verso le altre religioni (ebraismo e cristianesimo), perché l’Islam è essenzialmente moderato.
Io sono persuaso che anche questa volta, come ha sempre fatto con gli estremismi violenti, il mondo islamico espellerà anche l’Isis.
La “Primavera araba”, dal 2010 al 2011: un autentico movimento di rivendicazione di libertà e di giustizia sociale.
Racconto di un episodio avvenuto a scuola, a Damasco,  alla presenza di Ignazio: uno studente denuncia a lezione,  davanti a tutti,  che i professori sono tutti nominati dai servizi segreti e che anche i testi scolastici sono preparati dagli stessi servizi. Lo studente viene messo a tacere,  ma una studentessa lo difende pubblicamente.
Intervista a Salim, profugo siriano in Svezia: contro la dittatura di Bashar El  Assad e il terrore dell’Isis, entrambe manifestazioni del fascismo, contro l’indifferenza delle nazioni occidentali verso le aspirazioni dei giovani siriani.
Sirim, laureata in filosofia aristotelica, ha scritto “La donna araba tra presenza e assenza” ed. Marietti.
Il vignettista di regime, convertito alla primavera araba e perseguitato.
Il poeta incarcerato per 15 anni.

Domande e risposte

Quale il nostro contributo per aiutare l’Islam moderato?

Porre le basi per una società multireligiosa e multiculturale, tollerante. Non vagheggiare un passato che non c’è più.
Al carcere della Dozza da 5 anni sto facendo un corso per i carcerati islamici sulla Costituzione italiana e le Costituzioni arabe, cineforum, studio di poesia araba.
Aiutarli a scoprire il grande bene della laicità, della dialettica tra credenti e non credenti, agli arabi quasi sconosciuta.
Spiegare agli immigrati il valore supremo della Costituzione italiana: non tutti possiamo essere d’accordo sul vangelo, ma tutti dobbiamo esserlo sulla Costituzione. Così diceva don Giuseppe Dossetti ai giovani negli ultimi anni della sua vita.
La spaccatura tra sunniti e sciiti mostra che l’Islam ha dei problemi,  delle difficoltà gravi, che risalgono alle sue origini.
Il fondamentalismo è l’assunzione di una parte al posto del tutto. Bisogna aiutare a conoscere tutti gli aspetti di una cultura, a studiarli, a non selezionare solo una parte. Studiare storia, letteratura, poesia, arte.
Aiutare le donne musulmane, fondamentali per l’educazione dei figli, perché possono essere anche molto rigide, chiuse.
La politica dell’Occidente ha aperto tante volte la strada ai fondamentalismi.
Dalla prima guerra mondiale in poi la politica delle nazioni occidentali verso il Medio oriente è stata di stampo coloniale e ha inibito lo sviluppo di una cultura “araba” trasversale in Medio oriente.

Un po’ di foto della serata: