25 Intanto alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? 26 Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? 27 Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». 28 Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. 29 Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
30 Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora. 31 Molti della folla invece credettero in lui, e dicevano: «Il Cristo, quando verrà, compirà forse segni più grandi di quelli che ha fatto costui?».
Seleziona Pagina
La nostra attenzione è sempre più fortemente richiamata verso il “mistero” della persona di Gesù: chi è Gesù? Una domanda sempre presente e impellente fino al suo ritorno alla fine dei tempi! L’aspetto più interessante di tutto ciò è che da una parte Egli è fra noi e come noi, e quindi sembra non esserci alcun mistero della sua persona. D’altra parte, però, viene ribadito in termini sempre più forti che è umanamente insondabile il segreto della sua persona. Tale segreto è la sua comunione con Dio Padre. Questo è molto importante anche perché il “mistero” di Gesù diventa anche il “mistero” di coloro che vengono chiamati e immersi in Lui, cioè…noi!
Ecco allora, ai vers.25-27, una prima affermazione: da una parte sembra che si voglia togliere di mezzo questo Gesù, ma dall’altra “egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla”(ver.26), e quindi, forse, “i capi hanno riconosciuto davvero che Egli è il Cristo”. Ma questa ipotesi cade nei ragionamenti di questo tipo, perché essi contrastano la dottrina secondo la quale “il Cristo, quando verrà, nessuno saprà di dove sia”, mentre di Gesù sembra sia nota la sua origine dalla Galilea e da Nazaret.
A questo, Gesù reagisce con ironia. La loro pretesa sicurezza di conoscere “di dove” Egli è urta con il dato fondamentale della sua persona, e cioè la sua comunione con il Padre e quindi il fatto che: “..non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato”. Questo è il grande mistero: Dio è il Padre! E’ il Padre di Gesù. Qui siamo al cuore della rivelazione e della fede cristiana. Gesù è stato mandato dal Padre per donare a tutta l’umanità la chiamata e l’adozione figliale. Il “segreto” di Gesù diventa il “segreto” nostro.
Perché dunque questo Gesù non viene fermato e arrestato da nessuno? “perché non era ancora giunta la sua ora”(ver.30)! La vita e la persona di Gesù è totalmente legata al Padre e alla sua volontà. Solo questa comunione spiega il motivo profondo di tutto quello che riguarda Gesù.
Forse l’affermazione del ver.31 – la fede di molti della folla per i grandi segni compiuti da Gesù – vuole in negativo mostrare che non sono tali segni che portano alla fede in Gesù, perché è solo la fede nella sua comunione con il Padre, l’essere Lui il Figlio di Dio, la fonte di tutti quei segni che, come già abbiamo più volte ripetuto, non sono “la prova”, ma se mai il frutto e la “visibilità”della fede. Quanti segni il Signore dona ogni giorno ai credenti in Lui!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Colpisce la condizione in cui opera Gesù: è un ricercato, vogliono mettere le mani su di lui, lo cercano per ucciderlo. Colpisce che protagonisti di tutto questo siano “i capi”(v.26): le autorità religiose, teologi ed esperti delle Scritture. La convinzione di questi autorevoli esperti è che “il Cristo, quando verrà, nessuno saprà di dove sia”(v.27). Dicevano infatti che il messia sarebbe apparso improvvisamente, durante la festa delle Capanne, sul pinnacolo del tempio, e nessuno può sapere dove sia nell’attesa di quel giorno. – Gesù intanto insegna sotto i portici del tempio. Il Vangelo non dice mai che abbia partecipato al culto nel tempio, ma solo che vi insegnava (osservazione di p. Maggi). Finché non giunge la sua ora, egli compie la sua missione, poiché viene dal Padre e dal Padre è stato inviato: non può tacere, è venuto per questo. Un’ultima “stoccata” per teologi e biblisti (di tutti i tempi, credo): “Voi non lo conoscete”!(v.28)