28 Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. 29 Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest’uomo?». 30 Gli risposero: «Se costui non fosse un malfattore, non te l’avremmo consegnato». 31 Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». 32 Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.
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Siamo sempre più meravigliati e ammirati per come la Parola del Signore ci rivela e ci mostra che Gesù, vittima d’amore di questo sacrificio che salva tutta l’umanità, è Lui a governare e guidare tutti gli eventi! O forse meglio, è il Padre che in Lui e attraverso di Lui porta tutta l’umanità alla salvezza!
Veramente, la morte di Gesù è la sua gloria ed è l’annuncio e il compimento della sua potenza di salvezza!
Per questo, misteriosamente, tutti devono “obbedire”, e cioè accettare e fare quello che la volontà divina vuole che avvenga!
Anche il particolare segnalato al ver.28, per il quale essi non possono entrare nel pretorio per poter mangiare la Pasqua, ci avverte che quel giorno è, secondo il Vangelo di Giovanni, il giorno della Pasqua ebraica, quando gli agnelli vengono sacrificati.
E, secondo Giovanni, Gesù è l’Agnello che deve essere sacrificato per la salvezza dell’umanità!
Ed è bellissimo che, a motivo della norma che impedisce agli ebrei di contaminarsi in un luogo pagano altrimenti non possono celebrare la Pasqua, è Pilato che “dunque uscì verso di loro”!
Lui farà di tutto per tenersi fuori da questa uccisione di Gesù-Agnello Pasquale, ma non potrà sottrarvisi, perché questo sacrificio d’amore è l’estensione a tutta l’umanità, che in quel momento Pilato rappresenta, della salvezza e della vita nuova dei figli di Dio!
Ed è per questo, per questo evento di salvezza universale, che Gesù deve subire l’orrore di una condanna mentre proprio con la sua morte Egli è la salvezza di tutti.
Quello che è certo, è che Gesù deve, perché si compia pienamente la grande profezia divina donata e affidata a Israele, deve morire! Per questo, deve morire come “malfattore” (ver.30)!! Lui, l’Innocente!
Ma a compiere questo sacrificio della Vittima d’Amore devono essere i pagani, le genti! Ed è per questo che i giudei devono dire: “A noi non è consentito mettere a morte nessuno”! Il che è doppiamente vero: lo è per le disposizioni stabilite dall’invasore romano, e lo è, ben più profondamente, per il precetto della Legge Santa!
E la morte di Gesù deve avvenire sulla Croce, tremendo patibolo della legislazione romana, destinato a diventare simbolo della fede e della salvezza universale.
E’ dunque meravigliosamente impressionante che la Parola di Dio sappia intrecciare in totale verità e profondità, l’orrore dell’uccisione del Figlio di Dio e la sublime liturgia della sua Pasqua d’Amore e di salvezza.
La Passione secondo Giovanni non è solo il capolavoro letterario di tutta la Scrittura ebraico-cristiana. E’ un vero “miracolo letterario”.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
E’ un momento drammatico…, ma l’evangelista nota che “era l’alba”: è l’alba del sesto giorno, il giorno della creazione dell’uomo; ora, con il dono della vita di Gesù, sta per compiersi la creazione dell’uomo nuovo, chiamato a una nuova vita. – Gesù è presentato a Pilato come “un malfattore”: come dice il termine italiano, uno che ha fatto il male, tanto da meritare la morte. Eppure lo stesso Pilato dovrà dire: “Non trovo in lui colpa alcuna”. – La condanna da parte dei Romani porterà alla crocifissione: il pensiero va alle parole di Gesù, cui l’autore fa riferimento; per esempio in Gv 3,14: “Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna”.