Non ve l’ho detto dal principio, perché ero con voi. 5 Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. 6 Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. 7 Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. 8 E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. 9 Riguardo al peccato, perché non credono in me; 10 riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; 11 riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato. 12 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13 Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14 Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15 Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.
Giovanni 16,4b-15

COMMENTO DI GABRIELE MARIA
Il brano di oggi ci mostra come ci sia un capovolgimento delle sorti. Gesù se ne va (v. 5) e perciò i discepoli sono nella tristezza (v. 6). I vv. succesivi rovesciano la situazione. Quello che i discepoli vivono con tristezza (la partenza di Gesù) diventa la fonte della loro vita attraverso il dono del Paraclito. Quello che era il giudizio del mondo contro Gesù e i cristiani, cioè la persecuzione e la morte (v. 2) si rovescia e diventa il giudizio sul mondo. Questo giudizio sembra però non essere per una condanna del mondo, ma per la sua correzione, che qui viene accennata ai vv. 8-11. Gesù, che viene considerato un uomo che si arroga il diritto di essere in un rapporto speciale con Dio, manderà lo Spirito ed esso confermerà chi Gesù è: il Figlio amato e inviato dal Padre. E lo Spirito convincerà il mondo riguardo al peccato, che è non credere in Gesù, nella sua unione d’amore con il Padre.
Nella meravigliosa, e un po’ misteriosa, presentazione della Trinità che il brano di oggi ci offre, colpisce come anche noi, poveri discepoli, veniamo inseriti per il dono dello Spirito nella sua stessa intimità.
Il Signore fino ad oggi ci ha dato la sua parola. E ancora oggi ci dice: “Molte cose ho ancora da dirvi. Quando verrà lo Spirito vi guiderà a tutta la verità”. Nel dono dello Spirito, Gesù può e vuole continuare a donarci la sua parola e a illuminarla, e nello stesso tempo vuole aiutarci ad accoglierla, anche se – forse fino ad oggi – “non siamo capaci di portarne il peso”. Non è solo il dono di “qualcosa”, di una “cosa”, ma il rinnovarsi nello Spirito della relazione d’amore con Lui e con il Padre attraverso la Parola, ascoltata, pregata e meditata a partire dalle prime ore del mattino perché ci accompagni e illumini tutte le azioni e i pensieri e gli incontri della giornata.
E lo Spirito non dice parole proprie, ma parla e ricorda quanto ha ascoltato da Gesù, come Gesù stesso parla le parole che ha ascoltato dal Padre. Forse per mostrare una via percorribile anche per noi: che le Parole ascoltate ogni giorno, magari ogni mattina, nella lectio, diventino talmente vere e importanti per noi da essere quelle che ci guidano nella nostra giornata, più che i nostri pensieri o sensazioni.
E poi possiamo essere certi che il Signore ci prende per mano in ogni passo della nostra vita. E come oggi per i discepoli c’è spazio per la tristezza a causa della partenza del Signore, e poi la loro tristezza diventerà gioia, così anche nella nostra vita e nella nostra storia, che è umana, c’è spazio per ogni vicenda che ci troviamo ad attraversare o vivere, buona o cattiva, lieta o dolorosa, di gioia e di pianto, e magari anche quelle cattive e di peccato: non c’è spazio o momento della nostra vita che possiamo pensare non venga visitato dalla Parola del Signore e dal suo Spirito, che ci ricordano sempre come in ogni evento ci sia il segno e la speranza della sua Pasqua, e che, in ogni caso, ad essa ognuno di noi è condotto.
COMMENTO DI FRANCESCO E GIOVANNI
E’ proprio la domanda “dove vai?” che porta alla risposta fondamentale!
Andando verso il suo sacrificio d’amore, Gesù va’ al Padre e allora manderà lo Spirito, quel “Paraclito” – “il Consolatore” – che Egli manderà!
E sarà Lui che “dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio”! (ver.8).
Così verrà svelato il peccato di coloro che “non credono” in Gesù (ver.9), perché si rivelerà che Gesù con il suo sacrificio d’amore “andrà al Padre”! (ver.10), e si compirà il giudizio e la condanna del “principe di questo mondo” (ver.11)!
Allora lo stesso Spirito della verità guiderà i discepoli di tutti i luoghi e di tutti i tempi “a tutta la verità” (ver.13)!
Egli glorificherà Gesù, cioè lo rivelerà e lo donerà a tutti, quando prendendo tutto quello che è di Gesù, ne farà partecipe tutta l’umanità!
Dio ti benedica e tu ricordaci al Signore. Giovanni e Francesco.