27 Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 28 Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. 29 Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. 30 Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; contro di me non può nulla, 31 ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco. Alzatevi, andiamo via di qui».
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E’ la prima volta delle sole sei volte che in Giovanni compare la parola “pace”! E compare qui con un’affermazione di importanza decisiva perché Gesù rivendica l’assoluta differenza tra la pace che Lui viene a dare e la pace data dal mondo. La pace di Gesù non è l’assenza del conflitto o addirittura la vittoria del vincitore, come sembra essere la pace mondana. In Gesù la pace è la comunione d’amore!
Per questo Egli rivendica la totale positività del suo andare al Padre, perché nella sua umanità il Figlio di Dio celebra la pace tra Dio Padre e questa umanità!
E Gesù dice: “… perché il Padre è più grande di me”, nel senso che il suo ritorno al Padre dopo la sua immersione nella nostra umanità, conclude il senso profondo e il frutto assolutamente prezioso della sua incarnazione.
Per questo, oggi mi sembra bello riascoltare il “Prologo” del Vangelo di Giovanni (Gv.1,1-18)!
Questo “andare al Padre” è l’espressione e la descrizione profonda della Pasqua di Gesù, e quindi l’annuncio supremo della salvezza dell’umanità!
Quindi, anche il venire del “principe del mondo” è interno all’evento della salvezza. Di fatto, dice Gesù, questo principe del mondo “contro di me non può nulla” (ver.30), e questo avviene perché “il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco” (ver.31).
Forse ricordate che anche per il tradimento di Giuda dicevamo che esso non ostacola, ma al contrario conferma l’opera divina della salvezza.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.