12 In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. 13 E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. 15 Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16 e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17 lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. 18 Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 19 Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20 In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. 21 Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
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C’è al ver.12 questo “anche”, “anch’egli”, che mi sembra molto importante perché è l’assunzione e il coinvolgimento delle nostre persone nella condizione in cui è il Figlio di Dio! Siamo infatti, nel Figlio, “figli di Dio”.
Questo avviene, dice ancora il ver.12, perché Gesù va al Padre: “… perché io vado al Padre”, e così la nostra umanità, che il Figlio ha assunta, viene portata a Dio Padre.
Il ver.13 ci regala la via che renderà potente la nostra preghiera: “Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò”. La preghiera è dunque la grande via di comunicazione-comunione tra noi e il Signore Gesù! Così conferma anche il ver.14.
E tutto questo avviene per la comunione d’amore che ci unisce al Cristo e che noi viviamo custodendo – meglio che “osservare, osservando” –i suoi comandamenti.
Ed ecco allora l’annuncio del dono dello Spirito: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, “lo Spirito di verità”, che “dimora presso di voi e sarà in voi”. E’ il dono della presenza di Dio nelle nostre persone e nella nostra vita.
Notiamo il significato negativo che viene ad assumere il termine “mondo”, dove non si intende il “creato”, quanto piuttosto la realtà mondana che rifiuta il dono di Dio. Noi invece siamo nel mondo, ma non siamo “del mondo”, perché viviamo la vita di Dio come figli di Dio.
Ed ecco come al ver.20 Gesù proclama la condizione del credente, del figlio di Dio: “In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi”!
E questo è l’Amore, come conclude il ver.21: “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva (li custodisce), questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui”.
Di questa meraviglia io spesso mi dimentico, ed è allora come se tornassi a vivere solo, e non nel dono meraviglioso di questa comunione d’amore con Dio. Per questo mi affido alla vostra preghiera!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.