1 Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. 2 Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, 3 Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, 4 si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. 5 Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. 6 Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». 7 Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». 8 Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». 9 Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». 10 Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». 11 Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
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Dice: “Prima della festa di Pasqua…” (ver.1). Dunque questo gesto del Signore è preparazione-introduzione alla festa.
Però dobbiamo tener conto che in Giovanni non è narrata la vera e propria cena pasquale ebraica, ricordata dagli altri Vangeli, durante la quale e nella quale Gesù celebra il rito della sua Pasqua e lo consegna a tutte le generazioni cristiane come cuore della fede!
Dunque, la cena narrata dal nostro testo, che non è la cena della Pasqua, ne è in qualche modo il segno, l’immagine, la sostanza.
Forse è così perché per Giovanni la Pasqua è fondamentalmente la Croce dove il mistero supremo dell’Amore di Dio viene rivelato e donato nella gloria pasquale del Cristo. Allora questa “Cena” non pasquale ne rivela la sostanza!
In questo senso mi affascina il “contrasto” e insieme la “vicinanza” tra quello che sta per accadere e l’animo con il quale Gesù vi entra: insieme vittima e Signore!
Notiamo quindi l’importanza di quel “sapendo” del ver.1 e del ver.3! Gesù non è solo l’evidente grande protagonista della sua Pasqua, me ne è anche il costruttore e l’edificatore, proprio a partire da questo suo sapere.
Per questo, il suo entrare nel dramma della Passione viene descritto in termini di pienezza e di gloria!
L’ora della sua morte Gesù la vive come “la sua ora di passare da questo mondo al Padre” (ver.1)! E dunque, “avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”, dove questo “fine” non ha solo un significato temporale, ma vuole dire la “pienezza” di questo amore!|
Gesù compie questa straordinaria “liturgia” della sua passione e morte “sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava” (ver.3)!!
Dunque, in questa pienezza regale, Egli “si alzò da tavola, depose le vesti, e preso un asciugatoio …” e tutto quello che segue in questo suo gesto di radicale umiltà e consegna di Sé!
Insisto nel dire che nulla in Lui è “subìto”, ma tutto è compiuto in una misteriosa regalità!
In questo senso, l’incontro con Pietro è altamente significativo, perché Pietro riconosce Gesù come il suo Signore e proprio per questo rifiuta questo gesto servile!
Ma è proprio questo che Gesù afferma per mostrare il volto della sua regalità di cui siamo tutti chiamati a partecipare: “Se non ti laverò, non avrai parte con me”.
Quale parte? La mansione regale di “lavare i piedi” ai fratelli per la loro salvezza. Perché questa è la vera regalità! Questa è la potenza dell’Amore di Dio!
Mi è molto caro il dialogo che segue tra Gesù e Pietro, perché è occasione per Gesù di rendere presente “chi lo tradiva” (ver.11).
Giuda era già stato esplicitamente citato al ver.2 come presenza inevitabile e necessaria per quanto sta per accadere. E ora Gesù lo riprende!
Giuda: sento il dovere di dire questa mia impressione, e cioè che Giuda è al centro del cuore e del pensiero del Signore. Io ritengo che Giuda sia il grande “turbamento” di Dio!
Stiamo attenti a notare quanto Giuda verrà citato! Intanto, prendiamo atto che certamente Gesù ha lavato i piedi anche a lui. E, sembra di poter dire, senza l’obiezione di Pietro!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.