1 Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali. 2 Supponiamo che, in una delle vostre riunioni, entri qualcuno con un anello d’oro al dito, vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. 3 Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: «Tu siediti qui, comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti là, in piedi», oppure: «Siediti qui ai piedi del mio sgabello», 4 non fate forse discriminazioni e non siete giudici dai giudizi perversi?
5 Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano? 6 Voi invece avete disonorato il povero! Non sono forse i ricchi che vi opprimono e vi trascinano davanti ai tribunali? 7 Non sono loro che bestemmiano il bel nome che è stato invocato sopra di voi? 8 Certo, se adempite quella che, secondo la Scrittura, è la legge regale: Amerai il prossimo tuo come te stesso, fate bene.
Giacomo 2,1-8

Premetto che oggi temo di portarvi confusione in questo tema delicato e importante per la nostra fede che è l’argomento della ricchezza e della povertà dei discepoli di Gesù.
I cristiani sono tutti poveri: la Chiesa è povera e dei poveri.
La fede è sempre fede dei poveri, perché il legame tra fede e povertà è in certo senso assoluto. La fede, infatti, è evento di salvezza, e la salvezza è quello che il povero chiede!
Pensate all’esordio della preghiera cristiana nella liturgia delle ore. Inizia sempre con il primo versetto del Salmo 69 (70): “Dio vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto”. Questa è la sostanza della fede!
Ed è interessate che l’espressione del ver.1, “favoritismi personali”, di per sé significhi il favore dato ad un’apparenza, e cioè l’anello d’oro e i vestiti lussuosi!
Chi è messo così, deve essere considerato come l’altro che arriva “con un vestito logoro”! Tale al ver.2. Il guaio avviene e si compie quando io che accolgo entrambi, mi lascio ingannare da quell’”apparenza” e dò un posto privilegiato a chi è messo bene, mentre lascio in piedi e scomodo quello vestito poveramente.
Quello che ho scritto è per dire che non ci si deve lasciar ingannare da queste apparenze! Apparenze, perché la realtà profonda è che tutti sono poveri.
Se poi non sono solo apparenze, ma è la realtà dura della vita, allora il problema è del tutto grave e urgente, come con severità ammonisce il ver.4 che accusa coloro che si fanno “giudici dai giudizi perversi”.
Al ver.5 Giacomo si rivolge con grande passione ai suoi fratelli, ricordando loro che “Dio ha scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del regno promesso a quelli che lo amano”.
Al ver.6 il giudizio dell’Apostolo si fa più concreto e più severo, perché chi ha fatto tali discriminazioni ha “disonorato il povero”.
E nella seconda parte del versetto egli assimila ai poveri anche loro che hanno sbagliato! Dice infatti: “Non sono forse i ricchi che vi opprimono e vi trascinano davanti ai tribunali?”. Sono i tribunali del mondo!
E ulteriormente aggrava il suo giudizio su questi “ricchi”: “Non sono loro che bestemmiano il bel nome che è stato invocato sopra di voi?”. E’ il nome del nostro Signore Gesù che da ricco si è fatto povero per arricchirci!
Lascio a domani il ver.8 dal quale partiremo, se Dio vorrà.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Noto due bei riferimenti al Signore Gesù: egli è il “Signore della gloria”: la piena manifestazione della gloria di Dio, del suo amore per noi. E, al v. 7, “il bel nome”: è il nome di Gesù che, invocato sui credenti nel battesimo – ricordano le note -, li costituiva come sua “proprietà”. – Quanto agli esempi concreti fatti da Giacomo, presi da quanto egli vedeva praticato nelle comunità, non c’è da stupirsi: non facciamo così anche noi oggi, quando trattiamo in modo privilegiato coloro che rappresentano l’autorità, civile o religiosa, o che sono socialmente importanti perché potenti o ricchi o influenti…? Siamo ancora lontani da quel senso di uguaglianza e di fraternità proposta dalle Scritture. “Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo…?”