8 Ugualmente anche costoro, indotti dai loro sogni, contaminano il proprio corpo, disprezzano il Signore e insultano gli angeli. 9 Quando l’arcangelo Michele, in contrasto con il diavolo, discuteva per avere il corpo di Mosè, non osò accusarlo con parole offensive, ma disse: Ti condanni il Signore! 10 Costoro invece, mentre insultano tutto ciò che ignorano, si corrompono poi in quelle cose che, come animali irragionevoli, conoscono per mezzo dei sensi. 11 Guai a loro! Perché si sono messi sulla strada di Caino e, per guadagno, si sono lasciati andare alle seduzioni di Balaam e si sono perduti nella ribellione di Core. 12 Essi sono la vergogna dei vostri banchetti, perché mangiano con voi senza ritegno, pensando solo a nutrire se stessi. Sono nuvole senza pioggia, portate via dai venti, o alberi di fine stagione senza frutto, morti due volte, sradicati; 13 sono onde selvagge del mare, che schiumano la loro sporcizia; sono astri erranti, ai quali è riservata l’oscurità delle tenebre eterne.

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Oggi dobbiamo dolorosamente ascoltare e accogliere la denuncia e il duro rimprovero per tutte le aggressioni e le deviazioni dalla verità evangelica che segnano amaramente la storia del Popolo del Signore. Anche oggi penso sia meglio accogliere la severità del rimprovero su cui noi stessi dobbiamo riflettere e considerare, per come anche noi, anche oggi, siamo esposti a cadere nell’abiezione di violenze e di menzogne mondane.
Il ver.8 ci ricorda come, tralasciando un vincolo di comunione quotidiano e forte con il Vangelo di Gesù, cadiamo facilmente nei nostri “sogni”! Quante inutili, false e pericolose deviazioni sono pronte a sedurci e a traviarci quando lasciamo la fedeltà ad un cammino quotidiano nella Parola di Dio! Anche gli “scandali” di questi tempi e di questi giorni da parte di persone qualificate per la loro appartenenza alla comunità cristiana denunciano il pericolo di devianze dalla luce evangelica e di compromissione e di traviamento nelle strutture e nelle logiche del potere mondano.
Mi sembra di grande rilievo l’osservazione circa l’atteggiamento nei confronti del mistero del Male. Ai vers.9-10 si denuncia una situazione di poca sapienza e consapevolezza nell’affrontamento della realtà e del dramma del “Male”, e del rischio che corrono coloro che “insultano tutto ciò che ignorano, e si corrompono poi in quelle cose che, come animali irragionevoli, conoscono per mezzo dei sensi”. Invece, il grande combattimento contro il Male lo si può e lo si deve affrontare con la consapevolezza della profondità del problema. Al proposito si cita al ver.9 il fatto che lo stesso arcangelo Michele non osa accusare il diavolo con parole offensive, ma lo caccia in nome di Dio: “Ti condanni il Signore!” Vengono citate quindi, al ver.11, tre grandi figure precipitate nel Male: Caino, Balaam e Core.
Come già dicevamo a proposito dei primi versetti della Lettera di Giuda, tali elementi drammaticamente negativi si manifestano e colpiscono all’interno della stessa comunità credente. Secondo il ver.12, nella stessa celebrazione liturgica: così mi sembra si debbano ritenere i “banchetti” dove questi oltraggiatori partecipano alla mensa comune “pensando solo a nutrire se stessi”, e quindi profanando la santità della memoria liturgica. Immagini pittoresche e moto realistiche descrivono ai vers.12-13 queste presenze negative nella comunità.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Il commento 2008:
https://www.famigliedellavisitazione.it/gd-8-13.html
Attenti a non “disprezzare il Signore”! Mi pare che si possa tradurre questa espressione con “disconoscere la signoria” di Cristo, rendere vano ciò che ha fatto per noi. E attenti a non “insultare gli angeli”: il termine doxa può essere riferito anche a persone normali nel cui comportamento si manifesta la gloria di Dio. Dunque, non disconosciamo, non rifiutiamo tutti quegli “angeli” che il Padre amorevole ci mette attorno, ci manda nelle tante fatiche della vita… – Un bell’esempio di rispetto e delicatezza verso gli altri ci è mostrato al v.9: l’arcangelo Michele non osò, non si permise di accusare e offendere il diavolo, lasciando al Signore il giudizio e l’eventuale condanna. – Un bel richiamo mi pare di vedere anche in coloro che pensano a mangiare senza ritegno, “pensando solo a nutrire se stessi”(v.12): un’immagine che si può adattare perfettamente a noi, occupati per lo più a nutrire noi stessi, sia materialmente che spiritualmente. – Impressionanti quegli astri erranti negli spazi siderali: dopo qualche momento di luminosità vengono inglobati e divorati dall’oscurità delle tenebre eterne (v.13).