21 Ditemi, voi che volete essere sotto la Legge: non sentite che cosa dice la Legge? 22 Sta scritto infatti che Abramo ebbe due figli, uno dalla schiava e uno dalla donna libera. 23 Ma il figlio della schiava è nato secondo la carne; il figlio della donna libera, in virtù della promessa. 24 Ora, queste cose sono dette per allegoria: le due donne infatti rappresentano le due alleanze. Una, quella del monte Sinai, che genera nella schiavitù, è rappresentata da Agar 25 – il Sinai è un monte dell’Arabia –; essa corrisponde alla Gerusalemme attuale, che di fatto è schiava insieme ai suoi figli. 26 Invece la Gerusalemme di lassù è libera ed è la madre di tutti noi. 27 Sta scritto infatti: Rallégrati, sterile, tu che non partorisci, grida di gioia, tu che non conosci i dolori del parto, perché molti sono i figli dell’abbandonata, più di quelli della donna che ha marito. 28 E voi, fratelli, siete figli della promessa, alla maniera di Isacco. 29 Ma come allora colui che era nato secondo la carne perseguitava quello nato secondo lo spirito, così accade anche ora. 30 Però, che cosa dice la Scrittura? Manda via la schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non avrà eredità col figlio della donna libera. 31 Così, fratelli, noi non siamo figli di una schiava, ma della donna libera.
1 Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.
Galati 4,21-5,1

Anche se forse un po’ complesso, il dono della Parola di oggi è preziosissimo!
Già il ver.21 ci “avverte” di una necessaria attenzione ai termini e al loro significato profondo!
Qui compare il termine “Legge”!
Evidentemente noi avvertiamo il suo legame di contrasto con altri termini, come per esempio la parola “Spirito”!
Ma il dono di oggi ci porta nell’orizzonte prezioso della Parola di Dio, che già nella Prima Alleanza, quella che noi chiamiamo “Vecchio Testamento”, è presente ed esigente la profezia della Seconda Alleanza, che sarà pienamente rivelata e compiuta da Gesù, il Figlio di Dio!
Al punto che, se non teniamo ferma tale funzione profetica, la Parola dell’ “Antico Testamento viene tradita!
Proprio per questo, anche le due “figure” di donna-sposa-madre, la “schiava” e la “libera”, sono intese giustamente se appunto sono accolte come “figura” e profezia di quello che nella pienezza dei tempi sarà compiuto, ma proprio per questo deve essere in certo senso “già” accolto.
Proviamo a spiegarci!
Abramo deve lui stesso mandare via la schiava e suo figlio (ver.30), perché il Popolo della Prima Alleanza è fedele al suo Signore se accoglie la profezia e ne compie i segni!
La “Gerusalemme di lassù” (ver.26) è infatti “profezia”. Se da una parte la Gerusalemme “attuale” (cioè quella che ancora non ha accolto il Messia!) è di fatto “schiava insieme ai suoi figli”, profeticamente – e in contrasto con Agar! – “è libera ed è la madre di tutti noi”!! (ver.26).
Dunque, la Prima Alleanza non è la pienezza della salvezza, ma certamente ne è l’essenziale profezia! Allora, sperando di non aver moltiplicato la confusione, diciamo che la Parola della Prima Alleanza è accolta correttamente se lo è come “profezia” del suo compimento in Gesù!
La “profezia” è l’essenziale significato della Parola che nel tempo precede la venuta del Messia, e ne è il necessario fondamento!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“Abramo ebbe due figli, uno dalla schiava e uno dalla donna libera”: ed è con quest’ultimo che noi possiamo identificarci. Siamo figli di Abramo, figli di Dio “in virtù della promessa”. Siamo tali non per discendenza naturale, per meriti nostri, per le pratiche religiose…, ma “alla maniera di Isacco”: generati da un prodigio dell’amore di Dio. – Siamo stati fatti cittadini della Gerusalemme di lassù, che “è libera ed è la madre di tutti noi”: apparteniamo alla città nuova, al nuovo mondo inaugurato da Dio in Gesù. A questa Gerusalemme celeste Paolo attribuisce le emozionanti parole di Isaia: “Rallegrati, sterile, tu che non partorisci, grida di gioia, tu che non conosci i dolori del parto, perché molti sono i figli dell’abbandonata…”. Sono garantite fecondità e gioia. “Alla libertà Cristo ci ha liberati”: non dobbiamo rispettare nessun altro vincolo, nessun’altra legge se non quella dell’amore reciproco, come dice Paolo altrove.