1 Dico ancora: per tutto il tempo che l’erede è fanciullo, non è per nulla differente da uno schiavo, benché sia padrone di tutto, ma 2 dipende da tutori e amministratori fino al termine prestabilito dal padre. 3 Così anche noi, quando eravamo fanciulli, eravamo schiavi degli elementi del mondo. 4 Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, 5 per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.
Galati 4,1-5

E’ bella questa immagine del passaggio dalla fanciullezza all’età adulta, mentre l’immagine più consueta nel Nuovo Testamento è il confronto tra “l’antico” e “il nuovo”.
Qui è la fanciullezza ad essere segnata da una sottomissione a “tutori e amministratori” (ver.2) che in realtà provoca in coloro che ne sono dominati, l’essere “schiavi degli elementi del mondo”.
Tale condizione di fanciullezza, che “non è per nulla differente da uno schiavo” (ver.1), sembra essere la condizione non solo delle genti pagane, ma anche dello stesso giudaismo, che appunto si trova nella condizione della schiavitù, “benchè sia padrone di tutto”!
Ma ecco ora la venuta della “pienezza del tempo” (ver.4)!!
Dio manda “il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge”: è “nato da donna” e quindi è essere umano, realtà mana come lo è ogni persona.
E Gesù è nato “sotto la Legge”, come lo è ogni giudeo!
Per questo, mi pare si debba dire che quell’ “eravamo fanciulli, eravamo schiavi degli elementi del mondo” (ver.3), non riguarda solo le genti, ma anche Israele!
Dio ha mandato il suo Figlio per riscattare anche “quelli che erano sotto la Legge” (ver.5), affinchè tutti noi – giudei e pagani! – “ricevessimo l’adozione a figli” (ver.5)!! Tutti, giudei e pagani, chiamati e accolti come figli di Dio!
Dunque, anche i Galati!!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Anche le lettere di Paolo, come i Vangeli, sono dei capolavori letterari! Oggi, oltre alla bella immagine “dalla fanciullezza all’età adulta”, egli ci presenta quei grandi misteri, che noi chiamiamo “incarnazione” e redenzione”, con pochissime parole ma di grande efficacia e bellezza. “Quando venne la pienezza del tempo”, compiuta la fase di preparazione e iniziata la nuova era, “Dio mandò suo Figlio”: nato da donna, e questo dice tutta la sua concreta realtà umana, frutto – come per tutti noi – del miracolo della generazione femminile; nato sotto la legge: è entrato nella storia umana, partecipando a tutta la sua tragica realtà, sotto quella cappa di male che avvolge il mondo. E’ venuto per “liberare” da tutto ciò e per “donare”: perché ricevessimo l’adozione a figli. Da “schiavi” a figli adottivi: e sappiamo che l’adozione nella realtà greco-romana voleva dire: scelta, chiamata, assunzione alla posizione di vero e proprio figlio, destinato alla successione e alla eredità.