6 Nessuno vi inganni con parole vuote: per queste cose infatti l’ira di Dio viene sopra coloro che gli disobbediscono. 7 Non abbiate quindi niente in comune con loro. 8 Un tempo infatti eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce; 9 ora il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. 10 Cercate di capire ciò che è gradito al Signore. 11 Non partecipate alle opere delle tenebre, che non danno frutto, ma piuttosto condannatele apertamente. 12 Di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso perfino parlare, 13 mentre tutte le cose apertamente condannate sono rivelate dalla luce: tutto quello che si manifesta è luce. 14 Per questo è detto: «Svégliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà».
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La preghiera che ho potuto celebrare su questo brano mi ha portato a pensare che Paolo chieda agli Efesini, e anche a noi oggi (!), di non lasciarci trascinare in discussioni “vuote”, come lui giudica “vuote” le parole di una sterile polemica da parte degli avversari.
La vera contestazione degli errori e l’argomento “forte” del credente sono la sua stessa fede e la sua vita illuminata e guidata dalla Pasqua del Signore.
Di questo mi sembra conferma anche il ver.10, dove forse la traduzione più convincente suggerisce di rendere con “mostrate ciò che è gradito al Signore” quello che il traduttore propone con “cercate di capire…”.
Quello che si deve capire è già tutto nella vita nuova del cristiano: “Un tempo eravate tenebre, ora siete luce nel Signore” (ver.8). La bontà, la giustizia e la verità della vita nuova è ciò che più radicalmente denuncia e condanna ogni deviazione: “… tutte le cose apertamente condannate sono rivelate dalla luce: tutto quello che si manifesta è luce”!! (ver.13).
Ai credenti dunque, una sola cosa è richiesta: “Comportatevi come figli della luce!” (ver.8).
Per questo, l’Apostolo può tradurre l’annuncio pasquale in un “imperativo”, che egli trae forse da una preghiera della comunità: “Svègliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà” (ver.14).L’evento pasquale è la nostra obbedienza più profonda e feconda!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.