1 Per questo io, Paolo, il prigioniero di Cristo per voi pagani… 2 penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: 3 per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero, di cui vi ho già scritto brevemente. 4 Leggendo ciò che ho scritto, potete rendervi conto della comprensione che io ho del mistero di Cristo. 5 Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: 6 che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo, 7 del quale io sono divenuto ministro secondo il dono della grazia di Dio, che mi è stata concessa secondo l’efficacia della sua potenza.
Seleziona Pagina
Amo il ver.1 del nostro brano! Non mi sembra importante il tema di un discorso che inizia e subito viene interrotto, come leggo nelle note delle bibbie, quanto mi affascina l’appartenenza che Paolo si attribuisce: “il prigioniero di Cristo”! Il senso profondo e ultimo di ogni vicenda e situazione della sua vita ha la sua luce e la sua pace in tale appartenenza.
E’ importante rimanere saldamente in questo “dono” della vita cristiana che illumina e rivela il significato di tutto quello che si vive, sia esso dono luminoso o prova ardua … tutto esprime e celebra questa sublime prigionìa!
Tutta l’esistenza dell’Apostolo nasce e dipende da questo suo “ministero della grazia di Dio”! Egli è “servo” (ministro!) della “grazia di Dio”: è interessante come i due termini ministero-grazia, di per sé contrapposti tra loro convergano nella realtà profonda della vita e della persona di Paolo: il “servizio” del “dono”!
E’ un incarico che Paolo percepisce come particolare elezione divina nei suoi confronti: “a me affidato a vostro favore”: è oggi bellissimo pregare e desiderare che tale sia il ministero di ognuno di noi! Penso si debba ritenere che questo “annuncio-testimonianza di Gesù” sia affidato ad ogni cristiano-cristiana di ogni condizione, cultura, età … E mi sembra importante che ognuno di noi lo senta e lo viva come orientamento profondo di tutta la sua vita!
Per questo, l’Apostolo al ver.3 fa riferimento ad un evento particolare della sua vita: “Per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero”. Tutto parte sempre, mi sembra, da un evento speciale e personale, e si esplicita come “comprensione che io ho del mistero di Cristo”.
In questo senso, ognuno in certo modo annuncia e testimonia “il suo Vangelo”, che non è riduzione soggettivistica dell’esperienza personale, ma è la Parola che viene annunciata nel suo “farsi storia” e che allora diventa fonte della “storia della salvezza” di chi, per grazia di Dio, ascolta e accoglie la Parola. Spero di non aver troppo confuso i vostri pensieri. Se mai, protestate e cercherò di riprendere con più chiarezza…!
Ed ecco allora il titolo e l’oggetto privilegiato del ministero di Paolo: la chiamata alla salvezza di tutte le genti della terra! Con sintesi mirabile il ver.6 annuncia “la stessa eredità … lo stesso corpo … la stessa promessa” che, custodita nella profezia e nella preparazione della grande storia di Israele, ora, in Gesù, e per il ministero di Paolo, diventa “il dono della grazia” (qui i due termini sono uniti nello stesso significato!), cioè “il dono del dono” o “la grazia della grazia” con tutta la sua potenza: “secondo l’efficacia della sua potenza” (ver.7)! Per tutta l’umanità!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.