20 Ma voi non così avete imparato a conoscere Cristo, 21 se proprio gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, 22 per la quale dovete deporre l’uomo vecchio con la condotta di prima, l’uomo che si corrompe dietro le passioni ingannatrici 23 e dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente 24 e rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera.
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Merita particolare attenzione quello che Paolo oggi dice a proposito del discepolo del Signore e del suo cammino di conoscenza e di conversione. Stupisce e commuove come l’Apostolo sia interamente nascosto dietro al suo Signore, e, più incisivamente di come appare nella versione italiana, venga affermato che il Cristo è il soggetto e l’oggetto esclusivo del discepolato: “…avete imparato il Cristo”, che è diverso da “imparare a conoscere il Cristo”, che appunto implica la mediazione di un modo di conoscenza. Chi nell’orizzonte della fede cristiana ha , o per compito istituzionale o per la ricchezza del suo carisma, un compito di guida e di illuminazione, ha come suo grande, unico obiettivo, di mettere in contatto la persona del discepolo con l’unico vero Maestro, il Signore Gesù. Il rischio per chi guida è di mettere le persone in contatto con se stesso, e quindi di collegare le persone a sè e non al Signore.
Infatti, come afferma il ver.21, non si tratta di ascoltare il maestro terreno, ma di ascoltare direttamente Gesù:”…se proprio lo avete ascoltato”. E aggiunge:”..e in Lui siete stati istruiti”, cioè nell’orizzonte della sua Parola e del suo Spirito. E la verità stessa è verità che si trae da questo rapporto diretto con il Signore, perchè non è una verità riducibile e contenibile in definizioni razionali, nè può essere contenuta nell’esperienza spirituale di uno solo, fosse anche il miglior cristiano del mondo, ma si tratta di quella verità di Gesù che Gesù stesso comunica attraverso l’incontro personale con Lui. Altrimenti sarebbe come se io ti parlassi continuamente di una persona senza che con questa persona tu abbia il tuo personale incontro. Mi pare che una prova molto semplice di tutto ciò sia quando chi guida deve stupirsi di come il fratello che gli è stato affidato manifesti una fede-conoscenza del tutto superiore – cioè più umile, più profonda più feconda…- alla sua.
E di questa “verità che è in Gesù”(ver.21), al ver.22 Paolo mette in assoluta evidenza la fonte, il cuore e la potenza, che è ancora e sempre la Pasqua del Signore: deporre l’uomo vecchio e (ver.24) rivestire l’uomo nuovo. Il grande obiettivo del discepolato è quello di promuovere nelle persone il cammino dietro a Gesù sino alla sua Pasqua. Deporre quindi il figlio di Adamo, ingannato e trascinato per una strada di schiavitù di passioni non vere e non feconde; rinnovare l’intimo del proprio pensiero, e cioè del modo di vedere, di interpretare e di accogliere la realtà, rinnovamento che avviene proprio con l’incontro con Lui nell’ascolto credente e orante della la sua Parola; e quindi rivestire “l’uomo nuovo” che è lo stesso Signore Gesù, dono fontale, dono battesimale, incessante unico grande dono del Padre a noi, a ciascuno di noi e a noi tutti insieme.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Ma noi abbiamo imparato Cristo, e penso alla nostra lectio quotidiana, quando ci mettiamo in ascolto di lui, essendo in lui istruiti “secondo la verità che è in Gesù”. Penso a questo cammino progressivo nella Parola, continuamente arricchita ogni giorno nelle sue diverse connotazioni, una parola che in fondo mi dice sempre la stessa cosa ma in modo sempre diverso, una parola che illumina la mia esistenza e ne mette in evidenza luci e ombre, una parola che abita in me e mi rivela il mio io più vero e più nascosto. E ogni giorno il miracolo della parola in me: deporre l’uomo vecchio, rinnovarmi nello spirito e rivestire l’uomo nuovo (il verbo “dovere” nel testo originale non c’è: san Paolo non ci fa una predica moralistica). E’ semplicemente la nostra realtà, la nostra vita, il nostro essere, è vivere il nostro battesimo, la nostra immersione nel mistero della morte e resurrezione di Gesù.
Chi salirà il monte del Signore,
chi starà nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non pronunzia menzogna,
chi non giura a danno del suo prossimo.
Otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Salmo 23
Spogliarsi dell’uomo vecchio … e rivestirsi dell’uomo nuovo: non come dovere, come è già stato sottolineato, ma accogliendo quello che ci è regalato. E’ vero: non lo siamo del tutto, siamo in cammino…, ma l’opera del Signore si è compiuta in noi; non ci resta che assomigliare a Lui nell’amore: “nella giustizia (la giustizia di Dio è la sua fedeltà) e nella santità della verità”.